L’EDITORIALE – Milan-Napoli è la sfida di cartello della domenica sera per concludere la settima giornata di campionato prima della sosta. A San Siro si affrontano due delle squadre più propositive del campionato, che stanno ben figurando anche nel palcoscenico europeo. E le due squadre si sfidano con due assenze pesanti: Leao ed Osimhen, i due uomini chiave del proprio gioco. Pioli preferisce inserire Krunic al posto di Leao per cercare di contenere meglio anche le sortite offensive degli azzurri. Spalletti, invece, si affida nuovamente a Raspadori in avanti, proprio come contro lo Spezia per cercare di legare meglio il gioco con i compagni di squadra.
L’Editoriale – Primo tempo più Milan che Napoli
Per buona parte della prima frazione di gioco, il Milan è riuscito ad avere la meglio sul Napoli. Gli uomini di Pioli riuscivano quasi sempre a recuperare il pallone e disegnare le geometrie giuste per attaccare gli spazi in avanti. L’assenza di Leao sembra pesare di più rispetto ad Osimhen, sia in termini statistici ma di incisività vera e propria all’interno di una partita. Uno dei migliori in campo è l’uomo pià discusso dell’estate, Alex Meret. L’estremo difensore azzurro si rende subito protagonista con l’intervento su Giroud, respinto in calcio d’angolo con l’aiuto anche della traversa. Il Napoli riesce a tenere duro e difendere il risultato e si affaccia soltanto una volta con decisione nei pressi di Maignan con il colpo di testa di Politano. Il più pericoloso del Milan è Giroud, l’attaccante francese a più riprese ha provato a sbloccare la gara.
L’Editoriale – Nella ripresa si decide la sfida
Kvicha Kvaratskhelia, nel primo tempo non è riuscito ad incidere verso lo specchio della porta ma è riuscito a fare il cosiddetto lavoro “sporco”, facendo ammonire mezza difesa rossonera. Nella ripresa il cambio di Pioli con l’ingresso di Dest cambia il piano della gara. Un’altra fiammata del georgiano in area di rigore, manda a vuoto Dest che colpisce soltanto la gamba di Kvaratskhelia ma non il pallone. Calcio di rigore ed è qui che subentra anche la freddezza di Matteo Politano, terza pedina della gara che ha svoltato la gara ai partenopei. Breve colloquio con Zielinski dopo il recente passato a Glasgow: la decisione finale è quella di fermare Politano, che con freddezza decide di calciarla forte e centrale mentre Maignan aveva già scelto il lato dove buttarsi. Il Milan traballa, va sotto ma riesce a rialzarsi con un contropiede perfetto. A differenza dell’altre apparizioni, non entra benissimo Zerbin che avrebbe potuto ripiegare meglio su Theo Hernandez. L’attaccante francese serve un cioccolatino a Giroud, che deve soltanto spingerla in rete. Insieme a Zerbin, però, è entrata anche Simeone. Il centravanti argentino è entrato proprio con l’obiettivo di aggiungere centimetri e sostanza in attacco.
Ed il grande attaccante si vede anche in questi momenti, quando un solo pallone riesce a farlo diventare come oro. Non si lascia scappare il cross perfetto di Mario Rui, autore di una grande partita e supera Maignan. Nel finale il solito Theo Hernandez di forza, serve Giroud che la serve sul piatto d’argento a Kalulu: traversa piena con Meret ormai battuto, l’urlo della doppia rimonta rimane in gola ai tifosi rossoneri presenti a San Siro. Quello di liberazione, invece, per Kim che libera l’ennesimo pallone, questa volta quello più pesante in pieno recupero su Brahim Diaz. Il Napoli espugna San Siro per la terza volta consecutiva e condividerà il gradino più alto del podio con l’Atalanta. Il modo migliore per affrontare la sosta per le nazionali. Al rientro proprio gli azzurri riprenderanno, in casa contro il Torino.
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Davide D'Alessio