CALCIOMERCATO MILAN INTER NAPOLI JUVENTUS LAZIO – Con il gong alle ore 20 nella giornata di giovedì, si è conclusa una lunga ed estenuante sessione di mercato che spalanca definitivamente le porte al campionato più anomalo di sempre, con il Mondiale di mezzo e cinque partite già disputate. Andiamo a confrontare il calciomercato delle prime cinque dello scorso anno: Milan, Inter, Napoli, Juventus e Lazio.
Milan
Acquisti: Vranckx, Thiaw, De Ketelaere, Origi, Dest
Cessioni: Maldini, Castillejo, Caldara, Romagnoli, Colombo, Kessie, Duarte
Il Milan lo scorso anno è arrivato sul gradino più alto del podio contro ogni pronostico. Una squadra partita, almeno ai blocchi di partenza, come quarta forza del campionato ha saputo sfruttare gli errori delle pretendi, ma di certo un campionato non si vince se non ci metti soprattutto del tuo. La strategia di affidarsi ad un mix di giovani ed esperti ha portato o suoi frutti ed ha influito tantissimo anche il temperamento di Pioli nel mantenere alta la concentrazione dei suoi. Anche per quest’anno sul mercato è stata adottato lo stesso modus operandi. Pochi rinforzi, mirati anche se in leggero ritardo a causa del cambio di proprietà che poi ha sbloccato il mercato in entrata.
Sfumati Sanches e Botman, i rossoneri hanno comunque portato a casa una delle potenziali stelle future del calcio Mondiale: Charles De Ketelaere. Di prospettiva anche gli stessi Vranckx, Dest, Thiaw con l’esperienza di Origi, reduce da stagioni col Liverpool. Ripetersi è sempre difficile, ma il Milan merita una menzione speciale per questa nuova stagione anomala con il Mondiale di mezzo, avendo comunque in rosa calciatori come Maignan, Leao che al termine della stagione portano punti attraverso prestazioni individuali oltre che di gruppo. Ritorno in Champions obiettivo primario ma anche quest’anno i rossoneri possono puntare al gradino più alto del podio. Quest’anno ci si aspetta qualcosa in più nel girone di Champions, viste le alte percentuali di passare il turno. L’inizio di campionato ha mostrato, ancora una volta, una squadra solida.
Inter
Acquisti: Bellanova, Asllani, Lukaku, Mkhitaryan, Onana, Acerbi
Cessioni: Casadei, Sanchez, Pinamonti, Lazaro, Vecino, Radu, Perisic, Ranocchia, Kolarov, Esposito, Satriano, Sensi, Carboni, Pirola.
L’Inter ha pagato a caro prezzo l’assenza di Brozovic tra il mese di gennaio e quello di febbraio. Non avendo un sostituto all’altezza i punti preziosi lasciati per strada sono stati tanti, il tutto poi culminato dall’errore di Radu nella famosa gara da recuperare contro il Bologna. La sessione estiva prevede una cessione dolorosa annunciata mesi addietro, ovvero quella di Ivan Perisic che va proprio in Premier dal suo ex allenatore, Antonio Conte. Si preannunciava ancora una cessione importante, ma molto probabilmente, per far risanare i conti, la questione è stata soltanto rimandata. Colta al volo, invece, l’occasione ad inizio mercato di far ritornare Lukaku a condizioni favorevoli dopo che il belga sin da subito ha riscontrato problemi nella sua seconda possibilità al Chelsea. Priorità al belga, rimandato l’assalto decisivo a Dybala che mai arriverà. Difficoltà legate al ritardo nel liberarsi degli esuberi, quali Vidal e Sanchez.
La “Joya” dopo un lungo accordo verbale, per non rischiare di restarne fuori accetta la Roma di Mourinho. Inzaghi è stato accontentato sia sul vice Brozovic (Asllani) e sul difensore centrale (Acerbi) per sostituire numericamente Ranocchia. Handanovic farà da chioccia ad Onana tra i pali, mentre sulla fascia destra un colpo in prospettiva: Raoul Bellanova. Sulla corsia opposta, i nerazzurri sembrano aver perso tanto dopo la partenza del croato viste le condizioni fisiche precarie di Gosens.
L’Inter ha una rosa tale da dover competere fino alla fine per lo Scudetto ma ci sono alcune fragilità evidenti. E’ sotto gli occhi di tutti che i nerazzurri abbiano perso quel mordente, quella cattiveria agonistica acquisita ai tempi di Conte. Tra l’altro Inzaghi continua a mostrare dei limiti evidenti nella gestione della rosa sui cambi, non riuscendo ad incidere particolarmente sulle situazioni di vantaggio. Rosa per poter essere protagonisti, ma attenzione. In Champions, invece, girone proibitvo con Barcellona e Bayern Monaco, servirà un’impresa per passare il turno.
Napoli
Acquisti: Raspadori, Ndombele, Simeone, Sirigu, Kim Min-Jae, Ostigard, Kvaratskhelia, Olivera, Anguissa.
Cessioni: Ounas, Fabian Ruiz, Petagna, Luperto, Mertens, Koulibaly, Ospina, Malcuit, Ghoulam, Insigne.
Il Napoli si è reso protagonista assoluto di questa sessione di mercato, sia in entrata che in uscita. Difatti è la seconda sessione di mercato con tante operazioni dopo quella ai tempi di Benitez, che difatti sancisce la chiusura di quel ciclo aperto con il tecnico spagnolo sulla panchina azzurra. Il Napoli ha alleggerito il monte-ingaggi, ma anche l’età media della squadra.
La società partenopea si è mossa anzitempo sul mercato con gli acquisti di Olivera e Kvaratskhelia, già consapevole di perdere a parametro zero Ghoulam ed Insigne. Poi la cessione di Koulibaly, seguita dagli arrivi di Ostigard e Kim, con il coreano seguito ampiamente da mesi. La cessione di Petagna al Monza ha aperto le porte all’arrivo di Simeone, offrendo una soluzione diversa per caratteristiche rispetto al nuovo attaccante del Monza. L’arrivo di Raspadori, invece, permette, quella duttilità in più per cambiare pelle anche durante la stessa partita.
L’ex Sassuolo può ricoprire qualsiasi ruolo del fronte offensivo, garantendo la possibilità al tecnico di Certaldo di passare al 4-2-3-1. A centrocampo riscattato Anguissa con l’occasione Ndombele, arrivato ancor prima della cessione di Fabian Ruiz. Infine tra i pali Sirigu mentre alquanto bizzarra la situazione Meret. Garanzie per restare da primo, poi la trattativa per Navas, portiere di esperienza internazionale per poi ritornare sui propri passi dopo l’affare sfumato e provare a riproporre il rinnovo.
Forse al Napoli ad oggi manca proprio questo. Quell’uomo di esperienza internazionale all’interno dello spogliatoio capace di portare punti pesanti che spostano gli equilibri, proprio come Maignan al Milan. Difficile lottare nuovamente per lo Scudetto per lo scorso anno, ma è stata comunque allestita una rosa competitiva e mirata dunque l’obiettivo Champions è alla portata, anche se con varie insidie. In Champions il girone è complicato ma non impossibile, con i partenopei che si giocheranno il passaggio del turno contro Ajax e Rangers.
Juventus
Acquisti: Paredes, Milik, Kostic, Bremer, Di Maria, Pogba, Gatti
Cessioni: Pjaca, Rovella, Ramsey, Pellegrini, Dybala, De Ligt, Bernardeschi, Cambiaso, Frabotta, Ranocchia, Douglas Costa, Zakaria, Demiral, Arthur, Chiellini.
La Juventus dopo l’ultima stagione negativa priva di trofei è andata alla ricerca dell’instant team per provare a vincere nell’immediato. Lo dimostrano i parametro zero Pogba e Di Maria, anche se entrambi stanno avendo problemi fisici con il primo che rientrerà addirittura dopo il Mondiale. Operazione importante con il francese: preso a zero la prima volta, venduto a 100 milioni per poi riprenderlo alle stesse condizioni. Un anno, invece, per il “Fideo”.
Con gli addii di Zakaria e Arthur rinforzato il centrocampo con Paredes, l’uomo assist, Filip Kostic e tanto spazio per uno dei giovani più promettenti: Fabio Miretti. Sfumato per ragioni economiche Depay ed il mancato ritorno di Morata, dentro Arkadiusz Milik reduce dall’esperienza positiva al Marsiglia.
Oggettivamente i bianconeri, almeno sulla carta, ed al completo, sono la rosa più forte del campionato ed il mercato voluto da Allegri ha l’obiettivo chiaro di vincere. Dunque senz’alibi anche se anche quest’anno, in questa fase d’avvio, effettivamente il gioco del tecnico bianconero mostra più difetti che pregi ancorato ad una fase difensiva eccessiva non sfruttando appieno il potenziale offensivo. La Juventus, al netto di ciò, soprattutto al completo resta la rosa più forte del campionato che può giocarsela con Milan ed Inter ed i colpi individuali di più fuoriclasse potranno fare la differenza al cospetto di un gioco da rivedere.
Lazio
Acquisti: Provedel, Maximiano, Vecino, Gila, Romagnoli, Casale, Cancellieri, Antonio
Cessioni: Jony, Escalante, Strakosha, Vavro, Reina, Felipe, Leiva.
Il primo anno di Sarri alla Lazio si è concluso al quinto posto, un punto in più rispetto alla Roma di Mourinho. Quest’anno con i vari acquisti aggiunti a quella della passata stagione si è cercato di costruire una squadra più vicino possibile all’idea del mister. Infatti anche Tare ha ribadito come in un solo anno siano arrivati 15 calciatori dal mercato. In genere le squadre del tecnico di Figline hanno bisogno del primo anno di rodaggio per assimilare i fondamentali del calcio di Sarri per poi assumere un’identità ben precisa.
Presto dirlo dopo cinque, soprattutto quando si passa nel giro una settimana da uns prestazione totale come quella contro l’Inter alla sconfitta contro il Napoli, arrivata dopo soltanto 20′ di livello per poi subire il dominio totale degi azzurri. Possesso palla del 39%, non il massimo per un allenatore orientamento nel dominare la gara. Il ds Tare ha posto l’obiettivo di ritornare in Champions dopo tre anni, in tal senso la Lazio potrebbe essere un’insidia ma una nuove conferma in Europa League, oggi appare come obiettivo più concreto.
Considerazioni finali
Al netto di un Inter e la Juventus con la rosa oggettivamente più forte delle altre con tutte le defezioni, il Milan ha tutto per poter difendere il tricolore vinto e mettersi sullo stesso piano delle altre. Un gradino più indietro il Napoli a nuovo ciclo, con la Roma di Mourinho che vorrà fare di tutto per strappare un posto in Champions dopo la recente campagna acquisti, in particolare Dybala e Wijnaldum che hanno scaturito tanto entusiasmo. Come la Juventus il gioco di Jose Mourinho e in questo caso anche la difesa non convincono.
Un’idea di calcio ancorata al passato, spesso difensiva che in un campionato così lungo difficilmente può portare a pensare di sorprendere più di tanto. A lottare, per un posto in Europa League, probabilmente con Roma e Lazio ci sarà la Fiorentina di Italiano con una campagna acquisti importante per migliorare la posizione dello scorso anno. I viola, però, hanno bisogno di ritrovare lucidità e brillantezza sottoporta per quantomeno replicare i 59 goal dello scorso anno.
Mina vagante, invece, l’Atalanta di Gasperini momentaneamente prima in classifica. Difficile dare una collocazione agli orobici, ma l’assenza di una coppa europea da disputare potrebbe dare ai nerazzurri energia importante per riscattarsi dopo una stagione alquanto deludente. Per il centro classifica, invece, sono due le squadre da attenzionare: Udinese e Torino, ricche di talenti che possono puntare ad un posto nella parte sinistra della classifica. Infine per la zona salvezza ci si aspetta un epilogo sicuramente più tranquillo della Salernitana, con acquisti di spessore ma soprattutto un’impronta di gioco data da Davide Nicola, totalmente differente da tutte le altre squadre di bassa classifica.