GRIGLIE SERIE A – Che campionato eccezionale è stato quello 2022/2023, una lotta al vertice che ha visto romanticamente protagoniste il Milan di Pioli, confermatosi inevitabilmente grande; e la Roma di Mourinho, che sembra essere tornata finalmente la vera (e vincente) alternativa alle gemelle scudettate di Milano e Torino.
Senza dimenticare lo spettacolo offerto da una Juve outsider, che ha saputo brillantemente inserirsi in questo duello, e che si è dimostrata una ulteriore (non) scoperta. No, non siamo impazziti, stiamo solo seguendo quello che è stato il solito delirio estivo, che ha indotto i consueti esperti e non a pontificare su un esito già scritto per la stagione calcistica a venire… Anche quest’estate ci siamo meritati le griglie di Serie A, ed i suoi “campioni d’ombrellone”.
Campioni d’ombrellone, le griglie di Serie A
Se vi siete già adoperati per decifrare la formula migliore e più conveniente della sottoscrizione alle varie piattaforme DAZN, SKY e Tim Vision, potete tranquillamente farne a meno: è tutto già scritto e scientemente previsto, le griglie di partenza della Serie A sono tornate, più roboanti e coerenti che mai.
Niente di serio…
Sia chiaro, quello delle griglie di Serie A è poco più di un gioco e come tale andrebbe accolto, se non fosse che anche il prossimo Maggio saremo costretti ad assistere ad una corsa al “premio Nostradamus calcistico”, con annessi repost di analisi futuristiche. Una pratica inutile, che diviene snervante quando, da gara tra chi ne indovina di più, si trasforma in competizione tra chi ne ha sbagliate di meno.
L’imprevedibilità del Ca…lcio
Il calcio è uno sport molto imprevedibile, nel quale troppe sono le variabili che determinano il risultato finale (se Ionut Radu vi ricorda qualcosa non state sbagliando), motivo per cui elaborare previsioni così estese può rivelarsi un lavoro facilmente fallibile, oltre che, in rari casi, lezioso. I motivi per cimentarsi in questo “gioco” d’azzardo potrebbero anche essere mille, ma quelli per rinunciarvi sicuramente sarebbero milledue. Le griglie sono infatti delle analisi che, per quanto gli autori si sforzino di renderle lucide ed imparziali, troppo risentono dell’euforia emotiva della sessione estiva di calciomercato; ma tra un album di figurine ed un rettangolo di gioco la differenza che intercorre è notevole.
Lungi da noi disdegnare i cosiddetti “colpi da 90”, ma il calcio è uno sport intriso di dogmi, ed occhio a non dimenticarne il più importante: “il campo è l’unico giudice finale”. L’acquisto di giocatori è dunque una componente essenziale del successo calcistico di un club, ma per il raggiungimento di tale obiettivo sono fondamentali anche le componenti ambientali e tattiche.
L’importanza dell’aspetto tattico
Per comprendere quanto sia importante la coesione ambientale basti pensare alle griglie per la stagione 2011/2012: la Juventus veniva inserita al massimo come pretendente ad un posto in Champions League e nessuno pensava potesse lottare per il titolo, men che meno che potesse aprire un nuovo ciclo vincente; il fatto è che nessuno aveva intuito il potenziale di uno stadio di proprietà in stile anglosassone (con spalti vicini al campo), e di un Antonio Conte che, seppur reduce da esperienze a Siena e Bergamo, risultò essere il collante principale (e determinante) tra squadra, società e tifosi.
L’importanza dell’aspetto tattico è facilmente intuibile per qualsiasi tifoso napoletano, che con una attenta opera di memoria può ricordare quanto fossero infelici le griglie per la stagione 2015/2016. Il Napoli, dopo la delusione Benitez, assumeva come guida tecnica la scommessa Sarri, e si adoperò in un mercato low-cost: nonostante in molti dessero gli azzurri come quinta forza del campionato, ed in rari casi in lizza per un posto Champions, quella stagione si rivelò la consacrazione di un maestro, che lasciò il grigiore degli uffici per insegnare calcio in Europa, il Napoli lottò per il titolo ed aprì un nuovo ciclo entusiasmante, ed il resto è storia.
Dunque ben vengano i volti noti e funzionali, ma senza dimenticare che il “tappeto” divora schemi e tattiche, e che le squadre, in ogni sport, richiedono tempo ed “amalgama”, la stessa che, come ci ricordava il geniale Angelo Massimino, non si può comprare in un mercato estivo.
Gennaro Albolino
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Gennaro Albolino