La trattativa della stagione azzurra non è quella per Dybala. Per Spalletti la duttilità tattica è un elemento essenziale per l’idea di calcio che ha. Nella compagine partenopea ci sono tantissimi giocatori che riescono a ricoprire più ruoli, da Elmas a Zielinski e questo permette di adattarsi alle situazioni che si creano durante una partita. Con l’addio di Mertens, sulla trequarti il Napoli non solo perde imprevedibilità ma anche un numero significativo di gol ed assist e soprattutto, quel giocatore che tra le linee riesce ad essere una minaccia grazie al suo essere brevilineo e non macchinoso. Come sostituirlo? l’identikit perfetto è quello di Giacomo Raspadori. Perché? Ora ve lo spieghiamo.
Raspadori e la sua duttilità tattica
Per il giovane calciatore del Sassuolo, questo è il quarto campionato in Serie A ed all’età di 22 anni, vuole misurarsi con una piazza più esigente, con più obiettivi. In questi quattro anni, Raspadori ha giocato in diverse posizioni in campo rendendolo un jolly fondamentale per ogni allenatore neroverde. De Zerbi lo nota subito ed a 18 anni esordisce nel massimo campionato da esterno. La stagione successiva si alterna da esterno a prima punta, dimostrando quella qualità che pochi giocatori hanno: velocità, rapidità di pensiero e fiuto del gol. Con l’addio di Caputo gioca più volte da prima punta, una sorta di “falso nueve” che lo consacra da giocatore di prospettiva a giocatore vero. l’ultima stagione, su 36 partite, il noto portale di statistica Transfermarkt, dice che sono 10 i gol e 6 gli assist, quindi una stagione da protagonista.
Perché il Napoli necessita di un giocatore simile
Attualmente il modulo degli azzurri è il 4-3-3 ma nel calcio di oggi, il cambio di modulo con idee e nuova linfa in campo diventa essenziale. L’addio di Dries Mertens non solo lascia un vuoto enorme nel cuore dei tifosi ma lascia una lacuna tattica che non può non essere colmata. Raspadori rappresenta, a soli 22 anni, il giocatore moderno di cui Napoli ed i napoletani hanno bisogno. Una spalla per Osimhen, un sostituto del nigeriano quando le difese sono troppo rocciose o un esterno di qualità dove lasciar spazio alla fantasia. Del domani non c’è certezza ma se De Laurentiis dovesse riuscire a prendere “jack”, potrebbe aver trovato il tassello giusto, il fiore all’occhiello per questa rivoluzione giovani per rilanciare un ciclo che porti a Napoli non tanto i titoli ma quella felicità che ora come ora, stenta a decollare.
Luca De Michele