NAPOLI – L’avventura tra il Napoli ed Alex Meret sembra ormai essere destinata ai titoli di coda. L’estremo difensore friulano, acquistato dal Napoli nel 2018, non è riuscito mai ad imporsi definitivamente tra i pali, accusando alla lunga, il colpo del dualismo con Ospina. Nella prima stagione, durante la gestione Ancelotti, ha avuto molte più chance rispetto rispetto ad Ospina, 37 presenze rispetto alle 29 del colombiano. Con Gattuso la posta in palio è stata praticamente la stessa, perfetta parità con 41 presenze a testa. Nell’ultima stagione, invece, Spalletti ha preferito David Ospina per ben 33 partite, rispetto alle 15 apparizioni di Meret.
Napoli, alla ricerca di leadership e personalità
Dopo cinque stagioni, la figura di Alex Meret riflette quella di un calciatore che non sente più la fiducia della maggior parte della piazza. Ma allo stesso tempo nemmeno in quella dei propri mezzi, visti i ripetuti errori accaduti nel doppio ritiro tra Dimaro e Castel di Sangro. Senza dimenticare la pessima prestazione offerta contro l’Empoli, durante le ultime giornate di campionato. L’addio di Ospina, unitosi a parametro zero all’Al-Nassr, sembrava potergli spalancare le porte. Un’ipotesi, in parte, sposata soprattutto dalla dirigenza azzurra con il desiderio di tutelare l’investimento fatto in passato. Non a caso l’intesa per il rinnovo c’è, ma da ormai qualche mese a questa parte ma manca l’aspetto più importante, ovvero le firme. Gli azzurri in seguito alla partenza di Koulibaly ed Ospina, hanno bisogno di garanzie per l’intero reparto difensivo, un passaggio importante che oggi Meret non può offrire. Prima di allargare gli orizzonti alle eventuali caratteristiche tecniche e alla costruzione dal basso, le caratteristiche più importanti desiderate da Spalletti sono leadership e sicurezza. Tutto ciò che si è potuto osservare con il colombiano tra i pali, meno con l’ex Spal. Un percorso ormai compromesso ed il cambio aria sarebbe salutare in primis a Meret, per poter salvaguardare se stesso e provarsi a rilanciare inizialmente, magari, in una squadra senza grosse ambizioni, con meno pressioni.
Tra sogni e possibilità, tra Navas e Kepa
Tra i due portieri, sul mercato, che potrebbero fare al caso del Napoli e accontentare Spalletti ci sono Navas e Kepa. Per il primo operazione più complessa a causa anche dei numerosi sponsor ed anche un’ingaggio importante, percepito al PSG. Un’occasione eventualmente da cogliere a fine mercato, specie se il club francese accetti di contribuire pagando una grossa somma sull’ingaggio. Un ulteriore rischio, con l’inizio del campionato più vicino e la rosa ancora incompleta in più ruoli, che il Napoli potrebbe scegliere di non correre. Allora un’alternativa di livello potrebbe essere Kepa del Chelsea. Anche in questo caso i “Blues”, però, dovrebbero partecipare con una percentuale importante sul pagamento dello stipendio. Arrivato dall’Athletic Club per 80 milioni di euro, ai tempi Maurizio Sarri sulla panchina dei londinesi, l’investimento non ha portato i frutti sperati. Tra qualche errore di troppo ed un super Mendy, l’estremo difensore basco ha perso fiducia in se stesso e di conseguenza anche il posto da titolare. Paradossalmente come avvenimento è molto simile al caso Meret con il Napoli, ma non bisogna commettere l’errore di banalizzare questo concetto. Un’esperienza al Napoli potrebbe rilanciarlo anche in ottica Mondiale, visto che anche con la Spagna Unai Simon ha preso il suo posto, sempre scuola Athletic Bilbao.
Napoli, prime indicazioni dai test amichevoli
Saranno pur sempre soltanto dell’amichevoli o meglio calcio d’estate, ma quando mancano due settimane al fischio d’inizio assume tutto un significato diverso. In queste prime uscite, mister Spalletti, evidentemente in attesa del mercato, ha insistito frequentemente sul 4-3-3. Un sistema di gioco difficilmente ripetibile durante la stagione, soprattutto in relazione al terminale offensivo degli azzurri, ovvero Victor Osimhen. Un attaccante dal tasso tecnico non elevato, in netta contrapposizione con i diversi numeri 9 passati ai piedi del Vesuvio. Il nigeriano ha bisogno di essere supportato maggiormente ed in tal senso l’acquisto di Kvaratskhelia è una delle piccole fonti di speranza su cui aggrapparsi dopo le prime amichevoli. A destare maggiore preoccupazione, ad esempio nell’ultima amichevole contro il Mallorca, è la difficoltà nel creare numerose palle goal. Un segnale chiaro ed evidente, che qualcosa sul mercato va accelerato per presentarsi nel miglior modo possibile al 15 agosto.