Napoli, le valutazioni sull’operato di Spalletti e De Laurentiis: buono ma non eccellente il lavoro del mister, disastro del patron

NAPOLI SPALLETTI DE LAURENTIIS – Il Napoli termina la stagione al terzo posto in classifica dietro le due milanesi e davanti alla Juventus di Massimiliano Allegri. Una stagione che ha visto il raggiungimento dell’obiettivo Champions dopo due anni di assenza nell’Europa che conta. Il popolo napoletano è diviso: c’è chi è contento dell’annata azzurra e chi invece si aspettava di più. Il filotto di vittorie iniziale hanno subito entusiasmato la piazza, che ha iniziato a sognare il tanto agognato Scudetto. Le sconfitte contro Empoli e Spezia – nel girone di andata – hanno subito messo in luce alcuni limiti della compagine di Spalletti.

Poi, però, le occasioni sprecate per andare in vetta alla classifica, gli errori nelle partite più importanti, come Milan, Inter, Roma, Fiorentina ed Empoli (nel girone di ritorno) hanno deluso gran parte dei tifosi. Alla compagine di Spalletti vanno dati i meriti per aver raggiunto in anticipo l’obiettivo societario, ma vanno anche sottolineati i grandi demeriti per aver mollato sul più bello nella lotta Scudetto. Una squadra con poca mentalità non è riuscita a reggere la pressione dell’alta classifica. Ora, analizziamo l’operato di Spalletti e di De Laurentiis in questa stagione.

Napoli, le valutazioni sull’operato di Spalletti

Spalletti 7: Luciano ha dato un’identità di gioco agli azzurri. È riuscito a far tornare in Champions una squadra che arrivava da un settimo e quinto posto negli ultimi due anni. Dal punto di vista comunicativo, vanno evidenziati alcuni elogi e critiche al tecnico, che spesso ha preferito “filosofeggiare” senza affiancare a questo i fatti. A lui vanno fatti i complimenti per aver valorizzato giocatori come Juan Jesus, Rrahmani e Lobotka, ma al contempo ha penalizzato giocatori come Politano, Lozano, Insigne e in alcuni casi anche Mertens.

La gestione di alcuni momenti della stagione e delle partite non sempre è stata corretta. I cali di concentrazione – come i tre gol subiti dall’Empoli in otto minuti – hanno condizionato gli azzurri in alcune gare, come quella contro il Sassuolo. Tanti punti gettati al vento, che non hanno permesso ai tifosi di realizzare un sogno che vige nelle strade di Napoli da ormai più di trent’anni. La verità è nel mezzo: stagione positiva – nonostante i zero titoli – e tanti, tantissimi rimpianti per gli azzurri.

Napoli, le valutazioni sull’operato di De Laurentiis

De Laurentiis 4: Il presidente ha vinto il suo Scudetto: i cinquanta milioni incassati dalla qualificazione nell’Europa che conta hanno reso vincitore il patron azzurro. Un’intera stagione in silenzio per Adl, che ha deciso poi di lasciare una miriade di dichiarazioni negli ultimi due mesi. Tra le tante parole, vanno ricordate alcune che hanno reso l’idea di quanto la parola comunicazione alla SscNapoli sia un termine sconosciuto.

“È normale che i tifosi vessati dalle mogli, dalle amanti e dai capiufficio, vogliano vincere” oppure “Il Calcio Napoli non comprende come un editore attento quale Amodei possa consentire che Fabio Mandarini scriva sul Corriere dello Sport che la SSC Napoli abbia offerto a Koulibaly la metà di quello che guadagna, ovvero 3 milioni”. Un qualcosa che solo a Napoli è possibile sentire e leggere.

L’ambizione di ADL

Il presidente ha dimostrato ancora una volta come non sia capace di creare un importante connubio tra squadra e città, e soprattutto come la voglia di vincere sia sotto lo zero. “A inizio anno avevamo detto che la priorità era il ritorno in Champions League, Non la Coppa Italia o l’Europa League. Poi vi siete ingolositi voi parlando di Scudetto, non io”.

Poca ambizione, zero vicinanza ad una tifoseria bramosa di vincere e poca capacità di comunicare. Solamente dopo la gara di Empoli, tralasciando la disorganizzazione riguardante il ritiro poi cancellato, il presidente ha fatto sentire la sua presenza nello spogliatoio per difendere la qualificazione. Ma nel momento cruciale del campionato, quando gli azzurri erano vicini alla vetta, De Laurentiis è stato assente.

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