Portiere, Zoff: “Va giudicato per i fondamentali, non per come gioca con i piedi”

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ZOFF – A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dino Zoff, ex dirigente sportivo, portiere ed allenatore, nonché Campione d’Europa e del Mondo con l’Italia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione dicalcioinpillole.com.

Scudetto, Zoff: “L’Inter, con la vittoria contro il Bologna, metterebbe una ipoteca sullo Scudetto”

“Ieri sera hai visto City-Real? Cosa manca al calcio italiano per arrivare a quei livelli? Me la sono vista tutta, era logico. L’Inghilterra si prende con i soldi i giocatori migliori. Per me è abbastanza semplice, si gioca il calcio. Da noi con la VAR che ha peggiorato le cose sull’interpretazione dei falli e non del fuorigioco dove è indispensabile. E’ tutto così fiscale, si fischia ogni 5 minuti, si danno ammonizioni, si perde tempo e si perde lo spirito del gioco. Più che le considerazioni tattiche o meno tattiche, è il concetto di spirito di gioco. E’ questa la cosa più importante che da noi la stiamo un po’ perdendo con l’esasperazione del tiki taka, mentre Guardiola è andato avanti di nuovo. Il gioco di Guardiola non è più noioso come ai tempi del Barcellona? Non era noioso nemmeno quello, perché era giocato da artisti del pallone. Quando si viaggia con una classe inferiore è differente ovviamente. Per questo il tentativo di emularlo, in Italia, risulta noioso e poco produttivo nei risultati. Serie A verso il finale di campionato: ad oggi chi è la favorita per lo Scudetto? Da quasi tutto il campionato è stata l’Inter, anche se ha avuto qualche battuta d’arresto. Vediamo stasera con il recupero a Bologna se sarà determinante. Certamente il vantaggio in caso di una vittoria conterebbe, metterebbe una ipoteca sullo Scudetto”.

Portiere, Zoff: “Va giudicato per i fondamentali, non per come gioca con i piedi”

“Juventus, Allegri non ha mostrato un gran calcio ma ha portato a casa il risultato: meglio essere concreti come lui o provare ad arrivare alla vittoria mediante il bel gioco? Per me, bel gioco significa far vincere la propria squadra. Non può esserci bel gioco se non vinci. Allegri viene da un inizio balordo, perché dopo tanti anni fermo ci sono mille problemi che sorgono. Tante cose che si cambia, arrivano e non arrivano. Era nella logica che la partenza potesse essere faticosa. Poi ha sfruttato le sue possibilità, non credo che una squadra che gioca bene non vinca, ovviamente a parità di condizioni. A parità di forze vince chi gioca meglio, poi ovvio che se l’ultima in classifica affronta la prima, può giocare anche bene ma è difficile che vinca. Secondo me vinci se giochi bene con le tue possibilità”.
Cosa è accaduto in casa Napoli invece? È successo diverse volte, ci sono stati inciampi normali e qualche problema di troppo. Il portiere non deve rischiare mai, mi spiego: tanto meglio se ha i piedi buoni, ma il portiere già fa delle cavolate normali, se poi vai alla ricerca del rischio, cosa che non dovrebbe essere il suo compito, l’errore è dietro l’angolo. E non parlo solo di Meret, di chi mi dispiace tantissimo. Mi dispiace particolarmente per i portieri perché non sanno divincolarsi da questo cappotto di moda dove devono essere più bravi a giocare che ad uscire dalla porta. Un portiere va giudicato per i fondamentali, non per come gioca con i piedi, e se non è bravo a farlo, la colpa è dell’allenatore che gli chiede cose fuori dalle sue potenzialità”.

Spalletti, Zoff: “Ha fatto il suo”

“I colpevoli sono quindi gli allenatori? E’ una considerazione basilare, il portiere non può rischiare. Il centravanti può rischiare tirando da metà campo, può fare quello che vuole. Il portiere non deve avere un minimo di rischio. E’ un’altra cosa. Io non sono contro, tanto meglio se uno ha dei buoni piedi, ma se incorre nei rischi poi diventa determinante. Non voglio sentire che quel portiere è bravo perché ha i piedi buoni. Ditemi che ha una presa ferrea o altro, poi deve anche avere i piedi buoni. Io non parlo per sentito dire. Riconfermeresti Allegri e Spalletti? Hanno fatto bene, gli è mancata qualcosina adesso, ma ci sono anche tante altre considerazioni. Allegri in Champions era il minimo, ma ci è andato quasi sicuramente. La sua parte l’ha fatta. Spalletti ha fatto il suo, fino ad un certo punto. Ora è incappato in queste ultime partite, purtroppo succede. Fiorentina, Italiano è il più forte in Italia? Fa particolarmente bene, ma addirittura più forte non cadiamo nelle esagerazioni. Ci vuole tempo a determinarlo”.

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