MILAN DONATI INTER – A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimo Donati, ex calciatore del Milan, attuale opinionista a Dazn. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Inter, Donati: “Risultato pesante ma i nerazzurri sembrano quelli di inizio stagione”
“Ti aspettavi una vittoria così roboante dell’Inter? Per il momento dell’Inter che sembra tornata quella di inizio stagione, un po’ sì. Il risultato è troppo pesante, ma la prestazione è quella del principio. Ora è tornata a mille all’ora, è difficile per tutti affrontarla. Non è mai piacevole per l’altra squadra perdere un derby con tre gol di scarto. Quando c’è stato il calo nei risultati, c’era stato un problema di prestazioni fisiche?
Lo ha detto anche Inzaghi, era un periodo in cui hanno giocato tante partite importanti, di livello. Quando ci sono tanti impegni paghi sia dal punto di vista fisico che mentale, poi subentra la tensione ma ora hanno superato tutto questo e sono proiettati per un grande finale”
Quanto è pesata l’assenza di un centravanti prolifico per il Milan? Ci sono i momenti chiavi della stagione, non bisogna sbagliarli. Ora non si può più fare, l’Inter sembra non sbagli più. Ci sono momenti in cui puoi abbassare la guardia, ora non più. Sono dell’idea che non è un solo giocatore che può risolvere tutti i problemi, ma se hai Ibra davanti dal punto di vista tecnico e caratteriale può dare una mano alla squadra. La supremazia dell’Inter, ieri, è stata abbastanza netta. Pensi che questa sconfitta possa lasciare delle scorie al Milan? Non credo, una delle loro maggiori qualità è quella di reagire alla grande nei momenti difficili. Dopo lo Spezia, con l’errore dell’arbitro, poi voltarono pagina e si buttarono a capofitto facendo risultati utili. Ha sempre saputo reagire ai momenti, il lavoro di Pioli è stato importante, sempre al vertice. Dispiace per loro per come è andata, in campionato però è un’altra cosa”.
Milan, Donati: “Nonostante l’assenza di una punta da 20 gol all’anno sono a lottare per gli obiettivi”
“Quanto sta influendo la firma sul contratto con il Barcellona sulle prestazioni di Kessie? Domanda difficile, un giocatore anche se firma per altre squadre se gioca dà il 100% per quella attuale. Altrimenti l’allenatore non lo farebbe giocare. Le fortune del singolo passano sempre dalla bontà delle prestazioni di squadra. Quando gira bene il singolo si esalta e viceversa. Kessié non ha fatto le migliori partite, ma non penso che sia per il Barcellona. L’allenatore lo vede in settimana, tutti i giorni, vedendo il suo atteggiamento. Se non ci fosse con la testa non lo farebbe giocare e se si trova in campo non è quello il problema. Se avessi fatto il gol di Bennacer, ti saresti arrabbiato per l’annullamento?La decisione dell’arbitro di ieri qualunque fosse stata sarebbe stata sbagliata per qualcuno. Ci sarebbero state polemiche, ognuno può avere una opinione personale: non si può sapere se abbia disturbato il portiere, ma è indubbio che fosse avanti ad Handanovic. Forse manca una punta di spessore? Nonostante questo sono a lottare per gli obiettivi. E’ normale che avere un giocatore che ti garantisce 15-20 gol all’anno è meglio. Vincere campionati o Coppe senza un calciatore così è dura non solo in Serie A, di conseguenza il lavoro rimane ottimo ma se si vuole fare uno step più in alto serve sistemare alcune cose ed una è questa”.
Napoli, Donati: “Pareggiare con la Roma non è una cosa fuori dal mondo”
“Come ti spieghi il pareggio tra Napoli e Roma in un clima così incandescente? Credo che pareggiare con la Roma non sia una cosa fuori dal mondo. La Roma di questo periodo, quella di Mourinho. E’ logico che quando manca poco alla fine ogni punto e vittoria diventa importante. E’ più un dispiacere la sconfitta con la Fiorentina in casa, un taglia gambe. Mi focalizzerei su quello che resta da fare al Napoli, perché ha il calendario migliore anche se ha qualche punto di svantaggio. Adesso è l’Inter la favorita, ma ora il Napoli deve vincere tutte le partite e poi si vedrà. Guardare cosa poteva essere e non è stato, non serve a nessuno. Le lacrime di Insigne sono di delusione o di resa? In campo si sentiva l’aria di delusione e rassegnazione, era percepibile. Le sue lacrime sono perché va via dopo tanti anni e sente che sta sfuggendo un sogno che voleva regalare alla gente di Napoli, cui è legato. Prima di andare a fare l’esperienza lontano dall’Italia vuole dare questa soddisfazione, dopo la partita sembrava non fosse più possibile. Quando passa qualche ora poi vedi come è realmente la gara e non serve pensare a cosa poteva essere, ma focalizzarsi sul dopo. È arrivata la fine del ciclo di Gasperini? Quando si passa un periodo non positivo si dice sempre questo. Secondo me no, Gasperini negli anni ha costruito qualcosa di magico ed importante, perché chiunque la guardasse rimaneva incantato. Sicuramente bisogna fare qualcosa sulla squadra, ma non cambierei Gasperini”.
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