Si è conclusa la sessione di mercato invernale. La calma piatta, che aveva caratterizzato buona parte del mese di gennaio, è stata spazzata via da una serie di acquisti importanti. Quello che ha fatto discutere più di tutti è senz’ombra di dubbio il passaggio di Dusan Vlahovic alla Juventus. La Fiorentina, dopo aver preso inizialmente Piatek e Ikone, ha deciso di rafforzare ulteriormente la zona offensiva con l’acquisto di Arthur Cabral. L’ex Basilea andrà proprio a vestire la maglia numero 9, ereditata dal nuovo attaccante della Juventus.
L’arrivo in Europa
Arthur Cabral, classe ’98, nasce in Brasile precisamente a Campina Grande, una delle città più grandi del Paraiba. La sua prima esperienza calcistica è quella con il Ceara. Di aver il fiuto del gol, lo ha dimostrato sin da subito. A soli 16 anni decide una partita di coppa brasiliana contro il Tupi. Il club di appartennza lo gira in prestito al Palmeiras, una delle compagini più prestigiose del Brasile. In questa nuova avventura, però, non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. In prima squadra non va oltre qualche spezzone di gara. L’esplosione definitiva arriva nel 2018, quando fa rientro al Ceara. Nella stessa stagione è riuscito ad entrare in pianta stabile in prima squadra, realizzando 16 gol, e contribuisce alla promozione della propria squadra in Serie A. Nell’autunno successivo si trasferisce definitivamente al Palmeiras, ma a causa anche di qualche problemino fisico non riesce nuovamente ad imporsi. Il suo talento, però, è già noto a molti ed attira anche l’attenzione di molte squadre europee. Ad aggiudicarsi le prestazioni di Arthur è il Basilea, che lo preleva con la formula del prestito. Basta un solo anno, 18 gol e 7 assist in circa 30 apparizioni, per convincere i rossoblu a riscattare il talento brasiliano. In questa prima parte di stagione ha già superato i gol realizzati lo scorso anno e si è messo in luce anche nella Conference League, non a caso è il miglior marcatore della fase ai gironi con Abraham della Roma.
Caratteristiche tecniche
Arthur Cabral è una prima punta fisicamente imponente, nonostante una stazza di rilievo riesce ad essere molto agile, aspetto non comune ad attaccanti di questo tipo. Buon controllo del pallone e ottima coordinazione che gli consente di liberarsi con estrema facilità per effettuare la conclusione a porta. La Fiorentina ha fiutato il colpo nel 2020, gli osservatori viola lo monitoravano già da tempo. Cabral non è solo potenza bensì un centravanti moderno bravo anche a venire a giocare fuori dall’area di rigore. Nel suo repertorio
non mancano acrobazie, colpi di tacco e rovesciate. Probabilmente Italiano avrebbe preferito un calciatore che già conosceva la Serie A, in modo tale da non avere problemi visto che la stagione è ben avviata e la cessione di Vlahovic pesa come un macigno. Ma Cabral è un investimento tutto da vivere e sotto la guida di Italiano potrà sicuramente affinare ulteriormente le proprie qualità.
“Re Artù” ha segnato gol a raffica in Svizzera, se riuscirà ad imporsi con forza in Italia è tutto da scoprire ma i colpi ci sono ed è consapevole di essere arrivato in un momento non semplice per l’ambiente viola. A dover far dimenticare Dusan a suon di gol non è l’unico, non dimentichiamoci del compagno di reparto Piatek. Qualità differenti, il polsaco è più un rapinatore d’area. Molto probabilmente Cabral partirà in avanti nelle gerarchie, non ci resta che aspettare la ripresa del campionato. Ed il calendario propone un appuntamento molto cruciale per i toscani, al Franchi arriva la Lazio: scontro diretto in ottica Europa League. E chissaà se non sarà la prima opportunità per Cabral, soprannominato Re Artù, di lasciare il segno in una Firenze infuocata.