Maradona, Zoff: “Rockstar? No, era unico. Mertens o Petagna? Scelgo il belga. Juve in rifondazione”

Zoff

MARADONA ZOFF MERTENS – A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dino Zoff, campione d’Europa con l’Italia nel 1968 e del mondo nel 1982, ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Napoli, Zoff: “Più forte, ma la Lazio ha tutte le possibilità per giocarsi la partita”

“Napoli e Lazio? Alla Lazio manca Immobile, che è l’uomo più importante della squadra. La sua assenza ha creato problemi nelle scorse uscite, ma per il resto direi che non sembra una compagine in crisi. Il Napoli è più forte in questo momento, ma la Lazio ha tutte le possibilità per giocarsi la partita. Europa League? Ho visto uno spezzone della gara: hanno sbagliato tanti gol e c’era la possibilità di fare risultato, hanno avuto molte palle e le hanno sprecate. La squadra non si è mossa male nel complesso”.

Spalletti, Zoff: “Credo che più che nervoso sia preoccupato”

“Mertens o Petagna? Mertens è pur sempre Mertens, nonostante rientri da un infortunio, poi a seconda della partita si può scegliere tra l’uno e l’altro. Spalletti agitato? Non so come sono andate le cose e quali siano i nervosismi del momento, ma credo che più che nervoso il mister sia preoccupato. Queste preoccupazioni resteranno fin quando ci saranno questi problemi legati agli infortuni. Campionato riaperto? Non è mai stato chiuso: con i tre punti tutto è possibile. Un anno ho preso una squadra a metà, aveva 13 punti e siamo arrivati in alto. Certo, quest’anno sono le due le squadre da recuperare di ottima caratura, ma con i tre punti si può fare di tutto”.

Tudor, Zoff: “È quello che mi ha sorpreso maggiormente”

“Squadra che l’ha colpita? Il Verona mi ha stupito molto, ha fatto vedere delle cose bellissime nella prima parte della stagione, per cui Tudor è quello che mi ha sorpreso maggiormente. Chi farà la differenza in Napoli-Lazio? I giocatori fanno sempre la differenza, che poi va sommata alla bravura dell’allenatore. Juventus? Dopo aver vinto tanto è normale che ci sia un momento di rifondazione: arrivano nuovi giocatori che non si conoscono al 100%, c’è una transizione normale. Certo, questa batosta inglese è stata dura, ma non c’entra la Juventus. Le nostre squadre in Europa soffrono la Serie A, campionato spezzettato con troppe ammonizioni. Maradona? Diego è tutto un ricordo, è stato il calcio in assoluto. Chi ha potuto vederlo per anni come i napoletani è stato privilegiato. Sono giocatori fuori regola, fuori portata. Non mi sono mai azzardato a criticare il suo comportamento perché ogni artista ha il suo modo di essere, anzi ho sempre ammirato e invidiato questi fenomeni. Rockstar? Di quelle ce ne sono tante, lui era molto di più, era unico”.

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