Nazionale, Dossena: “Italia colpevole di non aver battuto la Bulgaria. Juve fuori dalla lotta Scudetto. Su Insigne e Donnarumma…”

Dossena Beppe

NAZIONALE, DOSSENA A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Beppe Dossena, campione del mondo 1982 ed ex calciatore, fra le tante, di Torino, Udinese e Sampdoria. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Nazionale, Dossena: “Italia colpevole di non aver battuto la Bulgaria. Juve fuori dalla lotta Scudetto. Su Insigne e Donnarumma…”

“La parentesi della vittoria all’Europeo non può cancellare il fallimento di non essere approdati direttamente al mondiale a causa della mancata vittoria contro la Bulgaria. Ci sta pareggiare con la Svizzera, abbiamo sbagliato dei rigori ma non dobbiamo gettare la croce addosso a Jorginho, quegli errori li hanno fatti calciatori ben più blasonati di lui. Insigne punta? Quel tipo di modulo con i tre brevilinei avrebbe potuto farci portare a casa il risultato, ma bisognava tenere conto del fatto che forse Lorenzo, non essendo al top fisicamente, avrebbe fatto sicuramente nel suo ruolo naturale. Il problema della prima punta non nasce nella Nazionale, ma nei club che non hanno tanto coraggio nel lanciare i ragazzi. Comunque, se Mancini recupererà alcuni calciatori, non avrà bisogno di volti nuovi. Fattore campo? Il calcio è cambiato rispetto ai miei tempi, bisogna adattarsi a questo nuovo modo di vivere la professione del calciatore. Forse bisognerebbe giocare qualche partita in meno. Scudetto? Napoli e Milan favorite, l’Inter può insediarsi. La Juventus potrà arrivare al massimo tra le prime quattro. Rinnovo Insigne? La lungimiranza è una caratteristica che viene richiesta ai manager, avrebbero dovuto rinnovarlo prima. Ma oggi sono i calciatori a decidere quando e dove andare. Apprezzo molto il nuovo corso del Milan, stanno riuscendo a non farsi tenere in ostaggio né dai procuratori né dai propri calciatori. Una cosa che dovrebbero evitare gli atleti è baciare la maglia ed andare sotto la curva: è un mestiere come tanti, cambiare squadra anche solo per un maggiore guadagno ci sta, ma non bisogna illudere i tifosi. Cos’ha portato Spalletti al Napoli? Esperienza e serenità”.

 

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