UP&DOWN EREDI MARADONA – In Up&Down, rubrica scritta in esclusiva per
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Luca Cerchione, cerchiamo di analizzare la querelle tra i successori del Pibe de Oro ed il Napoli, reo di aver omaggiato la memoria del de cuius, traendone un vantaggio economico. Maurizio Sarri e Luis Alberto fanno tregua – pace, forse, sarebbe un po’ troppo -, ed i biancocelesti asfaltano la Salernitana. Tutto bello, ma i supporters dei capitolini sono da condannare. Calhanoglu, il sangue freddo che può dare una svolta alla sua stagione.
Up&Down – Napoli contro eredi Maradona. Derby, che spettacolo! Calhanoglu a sangue freddo
Il
derby di Milano finisce dritto tra gli Up di giornata. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito, sia in campo che sugli spalti, è uno spot per il calcio e ci regala una gran bella dose di fiducia in vista del futuro. Un ritorno alla normalità inizia ad essere più vicino, tanto che i tifosi al Meazza, per almeno un paio d’ore, si solo lasciati tutto alle spalle, ma senza dimenticare quanto la pandemia li abbia colpiti: fantastico lo striscione dedicato a chi si è prodigato per gli altri ed a chi, purtroppo, non ce l’ha fatta.
Luci a San Siro.
E dal big match della tredicesima giornata di Serie A viene fuori anche il secondo Up:
Hakan Calhanoglu. Il turco ha sostituito, nella scorsa estate, le righe rosse della propria casacca con quelle blu, indossando, così, il nerazzurro degli acerrimi rivali del Milan. Un contratto più allettante, insieme alla voglia di portare lo Scudetto sul petto, lo hanno spinto ad accettare la corte dell’Inter. Decisivo solo alla prima di campionato, era finito in panchina nel corso di questo primo terzo di stagione. Nel derby, però, è stato subito decisivo, prima procurandosi un rigore molto generoso – secondo
Bergonzi è stato lui a fare fallo su Kessie – e poi a trasformarlo. Che non fosse semplice lo ha dimostrato il suo compagno Lautaro un quarto d’ora dopo.
“Ci vuole calma e sangue freddo” (cit.)
Bella l’idea del
Napoli di omaggiare la memoria di Maradona con una maglietta celebrativa. Soprattutto nel mese a cavallo tra il suo sessantunesimo compleanno ed il primo anniversario dalla scomparsa. Sono situazioni che fanno bene al calcio, alla cultura ed alla vita. Per i ragazzi di Spalletti sarà stata una emozione unica poter portare la faccia del Pibe sul proprio petto. Fantastico per i giovani tifosi sognare di poterla, un giorno, indossare. Ma allora perché gli eredi di D10s hanno minacciato di intraprendere le vie legali?
Up&Down – Eredi Maradona VS Napoli: chi va giù?
Presa di posizione, espressa da Diego Junior, che merita un Down? No. Il discorso degli
eredi Maradona è molto più profondo: chi ha dato al Napoli il permesso di utilizzare l’immagine del più forte di tutti i tempi è stato Stefano Ceci. Si tratta di un personaggio ambiguo: prima amico, poi manager, infine detentore unico dei diritti d’immagine dell’ex capitano dei partenopei. Nessuno della famiglia era al corrente di tutto ciò, ragion per cui i cattivi pensieri di Dieguito e dei consanguinei hanno ragione d’esistere: siamo proprio certi che il proprietario del “marchio” non abbia approfittato di un momento di debolezza, leggasi incapacità d’intendere e volere, di Diego? Può darsi che l’aggettivo “erede” abbia dato fastidio ai più suscettibili, ma i figli sono questo. Intanto, però, il Napoli ha peccato di insensibilità: pagare i diritti d’immagine non regala il diritto di lucrare su qualcuno.
Ad10s.
La Lazio di Maurizio Sarri annienta la Salernitana. Il tecnico si riconcilia con Luis Alberto. Come se non bastasse i biancocelesti superano i cugini giallorossi in classifica, sconfitti malamente a Venezia. Allora cosa ci fanno le aquile nei Down? Semplice: devono ringraziare i propri
tifosi. Anche se, a mio avviso, l’aggettivo “tifoso” non si sposa bene con gente che pesta ed accoltella i rivali di tifo. Questo è ciò che è accaduto all’esterno dello Stadio Olimpico di Roma. Un pensiero per i tifosi – loro sì – granata, attaccati brutalmente e tornati a casa feriti. Un maledizione, invece, per gli esseri che si sono macchiati di un tale, barbaro, comportamento.
La mamma degli imbecilli è sempre incinta.
Pietro Terracciano, con un errore al 91′ di Juventus-Fiorentina, impedisce ai suoi di ritornare a casa con un meritato punto. Il portiere, chiamato a sostituire Dragowski, si è fatto bruciare sul suo palo da una sassata di Cuadrado, per una volta in grado di risolvere una partita con una prodezza e non una simulazione. Un vero peccato per i ragazzi di Vincenzo Italiano, che avrebbero potuto addirittura vincerla grazie ad un rigore, poi non assegnato, per fallo di mano di Danilo in piena area di rigore.
Per un acino di pepe, si butta la minestra.
Luca Cerchione
Luca Cerchione