L’episodio, Simeone sblocca la gara ma non blocca il Napoli

L’episodio, Simeone sblocca la gara, ma non blocca il Napoli

EPISODIO SIMEONE- Nel pareggio al Maradona tra Napoli e Verona, l’episodio decisivo della gara porta il marchio del numero 9 argentino Giovanni Simeone. Un nome che tutti ricordano, non proprio con piacere, per essere stato protagonista di una tripletta nella magica era Sarri. Quando vestiva la maglia della Fiorentina, all’epoca allenata dal portoghese ex Juve Paulo Sosa. Il gol subito dai ragazzi di Spalletti arriva dopo più di 400 minuti di imbattibilità in campionato. Una rete realizzata grazie ad un grande anticipo in area del 9 scaligero, su un poco attento Amir Rrahmani. La grande aggressività degli uomini di Tudor poteva mandare in “bambola” i ragazzi di Spalletti. I fantasmi del recente passato stavano per incombere sul prato verde di Fuorigrotta: non stavolta. Perché c’è stata una grande reazione, dove nonostante la rete subita è stata sempre se stessa continuando nella sua partita. Gli scaligeri hanno messo in campo tutta la loro fisicità e il loro entusiasmo per provare ad affondare il colpo contro gli azzurri, ancora imbattuti in Serie A.

Di Lorenzo, l’emblema della crescita azzurra

Giovanni Di Lorenzo è l’uomo che salva i partenopei e in maniera esponenziale conduce la squadra verso una gara di pura concentrazione e solidità, da anni manchevole in tal senso. La rete del Verona non disorienta gli azzurri, grazie al fulmineo pari dell’ex Empoli. Ma li esalta, sotto certi punti di vista. È tangibile la mano di Spalletti, che mostra di avere il gruppo e la testa dalla sua parte per poter condurre le ambizioni della società di ADL verso la metà.

Spalletti e il suo Napoli

Luciano Spalletti è entrato nella testa dei suoi giocatori, dunque, trasferendo loro grande sicurezza, in ogni situazione, nonostante le difficoltà. La rete del vantaggio veronese ha dato forza agli azzurri. In barba al passato, dove alle prime difficoltà, che sovente si palesavano, facevano il lume della ragione e del gioco sul rettangolo di gioco. Il mister toscano ha calcato la mano sulle grandi individualità della rosa, rendendo fondamentale chi era importante e ha valorizzato chi era fuori dai radar e con questa nuova mentalità si vive di grandi certezze anche nelle difficoltà.

 

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