JUVENTUS AGNELLI ALLEGRI – La Juventus è in una notevole situazione d’emergenza, ma per identificare la vera causa del problema serve scovare nel passato. Quando Allegri chiuse la sua prima avventura nel club bianconero, venne sostituito da Sarri. Seppur non dichiaratamente da parte dalla società, quando prendi un allenatore con queste caratteristiche completamente opposte l’obiettivo è chiaro. Ripartire, provando a cambiare pelle alla Vecchia Signora, sotto il punto di vista del gioco,per renderla più competitiva in Europa. Dopo tantissimi trionfi in ambito nazionale, la volontà della società è tutt’oggi quella di alzare la Champions League, la “coppa dalle grandi orecchie”.
Massimiliano Allegri ci arrivò per ben due volte in finale, dovendosi fermare in entrambe le circostanze ad un passo dal traguardo venendo spazzato via rispettivamente da Barcellona e Real Madrid che offrivano molte più soluzioni e idee in attacco. Per questo lo stesso Agnelli, decise di acquistare Cristiano Ronaldo dal Real Madrid per 100 milioni di euro.
Sarri e Pirlo, un cambiamento non sostenuto
La convivenza con Allegri non è tutta rose e fiori, a fine anno il tecnico toscano lascerà il posto a Sarri. L’ex Napoli porta a Torino nuovamente lo scudetto, ma venne scaricato dalla società. Non era ben visto dall’ambiente bianconero e nemmeno da alcuni membri dello spogliatoio, reo di non essere consono al mondo juventino. A subentrare è Andrea Pirlo; il campione del Mondo 2006 ingaggiato per guidare la Juventus U23, che si ritrova nel giro di poco ad allenare la prima squadra nonostante ci fossero allenatori con più esperienza sul mercato.
Nonostante i due trofei conquistati, Coppa e Supercoppa Italiana, l’epilogo è lo stesso. Andrea Agnelli, in un primo momento, ha mostrato coraggio nel cercare di cambiare. Ma lo stesso cambiamento non è stato supportato dal numero uno bianconero, che non ha dato sostegno a quelle che erano le promesse. Nel calcio è fondamentale dare tempo agli allenatori, in modo tale da poter aprire un ciclo a lungo termine. La Vecchia Signora dopo aver scaricato anche Pirlo, attribuendogli le colpe sulla stagione svolta, decide di fare un ritorno al passato: Massimiliano Allegri, con la speranza di poter dare una svolta alla Juventus. Pirlo, nonostante fosse un allenatore alle prime armi, aveva cercato di dare un’impronta ben precisa ai bianconeri.
Il ritorno di Allegri ed i problemi
Allegri, invece, come sottolineato anche da Paolo Bargiggia ai microfoni de IlSognoNelCuore, è rimasto indietro di due anni. Se i vari Spalletti e Pioli, si sono rimessi in gioco dando una ventata di freschezza all’intero campionato, il ct bianconero non sembra volersi adattare al progresso. Inoltre, anche Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ai microfoni de IlSognoNelCuore, ha messo in luce anche la sopravvalutazione per quanto concerne la dirigenza bianconera. Il presidente juventino, oltre a non essere stato portato a fare riflessioni più accurate negli anni precedenti, quest’anno si è circondato di persone alle prime esperienze nel mondo del calcio. Una scelta non saggia, visto che la Juventus non può più permettersi di fare passi falsi.
Ma l’inizio è ormai compromesso e lo scudetto potrebbe essere già andato. Allegri, a parità di giornate, è in ritardo di 5 punti dal rendimento di Pirlo e 8 da quello di Sarri, segnali poco incoraggianti. E la decisione di mandare la Juventus in ritiro, conferma la situazione di sbando totale. Oltre alla mancanza di gioco ed idee, anche la rosa sembra essere strutturata piuttosto male soprattutto a centrocampo dove risulta difficile poter trovare il giusto equilibrio. Su tutti Arthur, una delle tante plusvalenze fittizie sotto inchiesta dalla Covisoc, scambiato con Pjanic. Il brasiliano tra infortuni e prestazioni insufficienti, sta dimostrando di non essere all’altezza della Juventus.
Rosa costruita male, bisogna ripartire dal gioco altrimenti sarà dura
Infine, la cessione di Ronaldo nelle modalità con la quale è avvenuta, pesa come un macigno. L’acquisto non ha portato la tanto agognata Champions, ma garantiva i trenta e passa gol a stagione che oggi farebbero comodo alla Vecchia Signora. E lasciarlo andare via, a pochi giorni dalla chiusura del mercato, rimpiazzandolo con Kean è solo uno dei tanti errori della società bianconera. Non bisogna dimenticare che Max, dovrà percepire nove milioni netti all’anno per le prossime quattro stagioni. Sia chiaro, non si vuole dare una bocciatura totale, soltanto al mese di novembre. Ma oggi la scelta di puntare su Massimiliano Allegri potrebbe essere pagata a caro prezzo qualora la situazione non dovesse migliorare, se consideriamo il nuovo contratto che lo lega alla Juventus.
La strada è quella di ripartire, attraverso il gioco. La rosa non è quella di due anni fa, dunque, questo deve portare ad Allegri via le convinzioni del “corto muso” e del vincere giocando male. In un campionato dove anche le neopromosse, propongono un buon calcio e delle idee stare al passo con i tempi è l’unico modo per uscirne. Al momento Allegri non sembra volerne sapere e mettere in discussione alcuni calciatori, nonché i migliori della rosa, non aiuta a risolvere la questione. Allegri-Juventus, corsa contro il tempo per non perdere di vista nemmeno il quarto posto visto che nelle prossime tre giornate ci sarà il trittico infernale contro Lazio, Fiorentina ed Atalanta.