UP&DOWN GASPERINI – In Up&Down, rubrica scritta in esclusiva per www.paolobargiggia.tv da Luca Cerchione, dopo la nona di Serie A non si può non parlare di Gasperini e Mourinho. I due, più che esperti e vincenti, hanno dimostrato di essere vecchi soloni della panchina. Grazie a Gianluca Rocchi, però, sono in ottima compagnia. Le note Up sono dedicate a tre bomber: Dybala, Simeone e Beto.
Up&Down: Gasperini, Mourinho, Rocchi: la crociata dei tecnici contro i fischietti
Gian Piero Gasperini, espulso durante il match Atalanta-Udinese, è il classico esempio di chi lancia il sasso nascondendo la mano. Il suo nervosismo, che va avanti da inizio stagione, è culminato con l’accusa mossa nel post gara alla classe arbitrale. Giustissimo il suo appello affinché gli arbitri spieghino le proprie scelte, ma siamo sicuri che vorrebbe si sapesse perché si è beccato un cartellino rosso? Sarebbe divertente per gli spettatori, ma, probabilmente, imbarazzante per lui ed il club che rappresenta se venissero fuori frasi ingiuriose. Consiglio al buon Gasp una tisana rilassante prima di ogni partita, visto che, appena centoventi secondi dopo il suo allontanamento dal campo, i suoi hanno subito la rete del definitivo pareggio. Lacrime di coccodrillo.
Josè Mourinho è ritornato in Italia dopo una serie di fallimenti in giro per l’Europa, ma godendo, nel Belpaese, del ricordo dell’Inter del triplete. Il portoghese non ha ancora trovato la chiave di volta della sua Roma, bensì una serie di risultati altalenanti e qualche cartellino di troppo. Se non bastassero le sanzioni disciplinari, va sottolineato che la sua condotta lede gravemente l’immagine ed il valore del club: non è tollerabile che ad inizio stagione il tecnico abbia praticamente scaricato sei dei suoi calciatori, accusandoli di essere i colpevoli della debacle in Conference League (6-1 contro il Bodo Glimt, ndr). Infine, le illazioni riguardo le precedenti gestioni tecniche danno la sensazione di un uomo ormai alla frutta, pronto ad attaccare tutto e tutti piuttosto che assumersi le proprie responsabilità. Chi è causa dei suoi mali…
Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A, è la punta dell’iceberg di un sistema fallace. Il suo processo di ringiovanimento della classe arbitrale è apprezzabile, ma per far mandare giù ai tifosi il tempo necessario affinché le nuove leve diventino abbastanza esperte, ci sarebbe bisogno di più chiarezza. Frasi del tipo “La Var ha portato grandi benefici” si scontrano clamorosamente con “Voglio che gli arbitri arbitrino in campo perché se decide in campo è una garanzia per tutti”. Insomma, tanta confusione che si rispecchia sui fischietti, soprattutto quelli più giovani, i quali reagiscono in due modi differenti: c’è chi manifesta mancanza di personalità e chi, al contrario, soffre di manie di protagonismo. Nella nona giornata abbiamo assistito ad entrambi i casi. Chiacchiere e distintivo.
Up&Down: Dybala, Simeone, Beto. Sei gol che valgono cinque punti
Partiamo dalla fine: indipendentemente da come, Paulo Dybala ha impiegato ventiquattro minuti a regalare un punto alla sua Juventus, dopo l’ennesimo infortunio che l’ha tenuto lontano dal rettangolo verde per oltre un mese. Decide lui il big match della nona, zittendo, a tempo ormai scaduto, l’intero Meazza di San Siro. La Joya perde il pelo ma non il vizio. Del gol.
A differenza di suo padre, maestro di costanza, il Cholito Simeone si illumina a fasi alterne. Ma quando lo fa, non è mai banale. Quattro gol con la maglia dell’Hellas Verona che condannano Maurizio Sarri ad una settimana dura e ricca di riflessioni. Curiosità: quando vestiva il viola della Fiorentina, la sua tripletta condannò il Napoli del Comandante di Figline Valdarno a rinunciare al sogno Scudetto. Déjà vu.
Guineano con passaporto portoghese, classe 1988, quasi due metri di altezza: è la descrizione di Beto Betuncal, bomber che, in maglia Udinese, si è messo in evidenza in questo avvio di stagione con tre reti in sette presenze. Per caratteristiche tecniche somiglia molto al ben più quotato Victor Osimhen. Ma il bianconero è costato zero ai friulani, che se lo stanno godendo in prestito dal Portimonense. La carta d’identità è dalla sua, così come il talento. Il gol allo scadere contro l’Atalanta ha regalato ai suoi un punto importantissimo, e gli è valso un posto tra gli Up di giornata. Beata gioventù.
Luca Cerchione