SERIE A – La scorsa estate ha stravolto sia in negativo che in positivo la storia del calcio italiano. La vittoria di Euro2020 non può essere altro che un beneficio dopo anni opachi dell’intero sistema calcio italiano. Ma allo stesso tempo i pezzi pregiati della Serie A hanno lasciato il campionato. Basta pensare alle cessioni di Lukaku, Ronaldo, Hakimi, Donnarumma, Romero e De Paul per non dimenticare l’addio di Antonio Conte; l’uomo che è riuscito ad interrompere l’egemonia Juventus durata per ben 9 anni. I campioni d’Italia dell’Inter, hanno sopperito le partenze di Lukaku e Hakimi con gli acquisti di Dzeko e Dumfries.
Il Milan, dopo aver perso Donnarumma e Calhanoglu a zero, ha acquistato Maignan e tanti altri profili interessanti. La Juventus, ha dovuto fare di necessità virtù, rimpiazzando Ronaldo con il solo Kean. Anche l’Atalanta ha perso due dei suoi migliori interpreti della passata stagione, Musso e Romero. Da campioni d’Europa a ritrovarsi senza campioni, ovvero i migliori interpreti del proprio torneo. I club già indebitati, con lo scoppio della pandemia, hanno velocizzato il processo di ascesa verso il basso. E per salvare il salvabile, si sono trovati costretti a cedere i propri prezzi pregiati (soprattutto l’Inter). Napoli, Lazio e Roma, invece, hanno dato la sensazione di esserne uscite fortificate dall’ultima sessione di mercato. I partenopei, che godono di una situazione al bilancio nettamente migliore, si sono ritrovati con Anguissa in più; attualmente perno del centrocampo degli azzurri. Bene anche le romane, che hanno investito tanto sul mercato.
Come accennato qualche mese fa, la nascita della Superlega ha sempre avuto lo scopo di aiutare le grosse potenze del calcio a limare i danni fatti in un passato molto recente. Non a caso la creazione della Nations League, ha un fine prettamente economico, visto che nemmeno i calciatori riescono a spiegarsi l’utilità della competizione.
Ed è proprio qui che sorge la risposta a tutti i dubbi. I club come la Juventus, il Milan e l’Inter negli anni hanno accumulato grossi debiti, effettuando una gestione scellerata del capitale a disposizione. Una figura ingombrante la svolgono anche i vari agenti, che richiedono cifre folli e comissioni per i propri tesserati ai club, e questi ultimi spesso finiscono nel soddisfare le richieste. Dopo essersi ritrovati in una situazione di non ritorno, la scelta migliore è stata quella di privarsi delle stelle dei rispettivi club non potendo sborsare ancora cifre esorbitanti.
L’altra faccia della medaglia
Il pensiero generale è che la Serie A si sia inevitabilmente indebolita, forse non è proprio così o meglio non tutti i mali vengono per nuocere. In un calcio, dove il tifoso passa sempre più in secondo piano potrebbe giovarne da questa situazione. In attesa dell’ottava giornata di campionato, la seconda sosta stagionale è giunta al termine. Ciò che riflette la classifica, è un campionato di equilibrio generale dove nessun club da la percezione di poter scappare in fuga a breve termine. Dunque dopo lunghi anni di dominio Juventus, e la parentesi Inter lo scorso anno, anche per questa stagione si prevede una lotta che possa coinvolgere più squadre per il titolo. Un’occasione per riaccendere l’entusiasmo del cuore pulsante di questo sport, ovvero i tifosi, che si stanno allontanando sempre più da questo calcio moderno.