UP&DOWN COURTOIS – Up&Down, rubrica scritta in esclusiva per
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Luca Cerchione, questa settimana si focalizza sulla Nations League e sull’onestà di Thibaut Courtois. Sì, perché il portiere belga, qualche giorno fa, si era interrogato sull’utilità della “finalina” tra i suoi e l’Italia, valida per il terzo posto di una competizione che, francamente, non ha ragione di esistere. Per fortuna che i campioni, con le loro giocate, ci hanno distratto dal vuoto che ci pervade quando ci chiediamo che senso abbia piazzare, nel mezzo della stagione, delle partite fra compagini nazionali. Come se i calendari non fossero già abbastanza fitti.
Up&Down: Courtois onesto. Ma che senso ha la Nations League?
Il primo ed unico grande, grandissimo Down di questa settimana ce lo offre il portiere belga Thibaut Courtois: che senso ha la finale per il terzo posto della Nations League? A tratti ci sembra che il gigante fiammingo l’abbia toccata anche troppo piano. La vera domanda è: che senso ha la Nations League? La risposta c’è: la competizione è nata grazie alla mediazione della Uefa con le federazioni europee più importanti, al fine di dissuadere i top club dall’idea di una SuperLega. Più partite avrebbero portato più soldi ai top five campionati del nostro continente, provenienti sia dai premi in palio che dai diritti tv. Quest’ultimo punto, però, si è rilevato un’arma a doppio taglio: i broadcast non hanno aumentato gli investimenti, ma hanno semplicemente ripartito in maniera differente i budget. Il risultato è la somma di una serie di scelte scellerate: meno pecunia per i diritti delle gare dei vari campionati, con buona pace delle piccole squadre. Per non parlare dei premi: sette milioni per la Francia vincitrice, tre e mezzo per la Spagna seconda, due e mezzo per l’Italia terza ed uno e mezzo per il Belgio. Per dare un senso all’inadeguatezza del compenso, basti pensare che il capitano dei transalpini, Hugo Lloris, percepisce oltre dieci milioni di euro lordi a stagione.
Nazionali sì, ma con criterio.
Up&Down: Donnarumma, Benzema e l’onestà di Courtois
Del portiere del Real Madrid ne abbiamo ampiamente parlato. Va sottolineato, però, che stavolta si è dimostrato leader dentro e fuori il rettangolo verde. Incurante delle etichette, ha detto ciò che tutti, più o meno, pensiamo. Con la stessa serenità, però, ha giocato la partita incriminata con l’impegno del professionista vero, e col talento che lo ha sempre contraddistinto. Un miracolo su Chiesa nella prima frazione, un rigore quasi parato a Berardi nella ripresa. Quando si fanno i fatti, ci si può permettere anche qualche parola in più.
Se gli Azzurri di Roberto Mancini hanno vinto la medaglia di bronzo lo devono anche a Gigio Donnarumma. Nel giro di tre giorni il neo portiere del Paris Saint Germain è passato dai fischi di San Siro agli applausi dello Stadium. Ancora una volta il ragazzo ha dimostrato di avere le spalle abbastanza larghe da sopportare ogni situazione. E soprattutto di essere sempre pronto a supportare, a sua volta, la sua squadra con le sue parate. E chissà se lo stadio in cui si è giocato domenica non sarà la sua futura casa…
Ci era già riuscito poche settimane fa, durante Euro2020, dopo cinque lunghi anni di esilio. Karim Benzema, grazie ad una fantastica rete, ha trascinato la Francia alla vittoria nella Nations League. Se ancora ce ne fosse bisogno, ha dimostrato, per l’ennesima volta, tutta la sua classe. Il gol contro la Spagna – insieme a qualche altra giocata donataci dal Dio del calcio mediante le prodezze di qualche campione – è uno dei pochi Up di questa pausa per le nazionali.
Luca Cerchione
Luca Cerchione