FIORENTINA NAPOLI – Dopo la sconfitta contro lo Spartak Mosca, il Napoli è chiamato a rispondere contro la Fiorentina, e ci riesce con una prova di forza e coraggio. Il match che va di scena al Franchi, è uno spot per il calcio giocato. Tanta tattica ed equilibrio dominano la scena nel primo tempo, nella ripresa entrambe le squadre giocano a viso aperto. L’inizio sorride ai padroni di casa, infatti Ospina respinge sicuro sul primo tentativo di Pulgar: la Fiorentina c’è e da i primi segnali.
Il match continua e ci sono opportunità da ambo i lati, le due squadre cercano di affidarsi ai rispettivi bomber: Osimhen e Vlahovic. Intorno alla mezz’ora, arriva l’episodio che da una prima svolta alla partita. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Fabian Ruiz lascia solo Vlahovic. L’attaccante serbo ha tutto il tempo e lo spazio necessario per servire Martinez Quarta, che trafigge Ospina e porta i viola in vantaggio. Lo stesso difensore argentino si rende, però, protagonista anche in negativo per la propria squadra.
Sul lancio illuminante di Fabian Ruiz in profondità a cercare il solito Osimhen, il difensore viola stende il nigeriano: cartellino giallo e calcio di rigore per gli ospiti. Sul dischetto va Insigne: Dragowski para, il pallone carambola sui piedi di Lozano, che spara in rete ed è 1-1. Nel finale del primo tempo, Osimhen si rende protagonista di una rovesciata che fa tremare il Franchi, ma la palla sibila vicino al palo.
Tante occasioni per ampliare lo score ma termina 2-1 per gli azzurri
Nella ripresa gli uomini di Spalletti, ribaltano la gara, sullo schema su punizione, stile Borussia Dortmund. Insigne pronto alla battuta, Zieliński finge di disinteressarsi della sfera, poi crossa lo stesso Piotr e Rrahmani infila in tuffo di testa. La reazione dei padroni di casa non tarda ad arrivare. Il match si allunga ed entrambe le squadre hanno la possibilità di aumentare il proprio score. Gli azzurri si salvano in due circostanze: prima in un mucchio selvaggio in area di rigore, poi Ospina salva su Sottil.
Nel finale il Napoli sfiora il 3-1 prima con Elmas e successivamente con un’incursione di Politano. Il tecnico di Certaldo, nell’ultima parte di gara, inserisce Demme al posto di Insigne per dare maggiore densità a centrocampo; spezzone di gara anche per Mertens. Gli azzurri resistono e portano a casa il settimo successivo consecutivo in campionato. 21 punti e per ancora due settimane, considerando la sostanza per le nazionali, possono godersi il gradino più alto del podio.
Considerazioni post-partita
Vincere sette partite consecutive in campionato non è facile, specie quando parti con gli sfavori del pronostico. Vincere a Firenze dopo la sconfitta in Europa, è altrettanto difficile. Gli azzurri hanno dimostrato di essere una vera squadra soprattutto dal punto di vista mentale. Il gol vittoria arriva da uno schema geniale, frutto di un lavoro attento dai match analyst a disposizione di Luciano Spalletti. Lo staff del tecnico di Certaldo è sempre alla ricerca di un qualcosa di innovativo. La squadra ha incassato i colpi ad inizio partita, di una Fiorentina che ha ritrovato entusiasmo ed un gioco di livello. La cura Vincenzo Italiano già sta dando i primi frutti. A Firene si intravede gioco più alcune individualità, il mix giusto per restiuire quel pizzico di speranza ai tifosi viola reduci da stagioni opache.
Uno spot per il calcio macchiato dagli episodi razzisti
Una partita a ritmi abbastanza elevati, spunti di gioco interessanti, un vero e proprio spot per il calcio macchiato, purtroppo, ancora una volta dagli episodi di razzismo e discriminazione territoriale. Una frangia del tifo viola, prima rivolge cori discriminatori contro la città di Napoli poi quelli razzisti a Koulibaly, Osimhen e Anguissa. Se Anguissa e Osimhen soprassedano e mantengono la calma, il senegalese giustamente prova ad affrontarli a distanza. Si, perché tutto questo nel 2021 non è ammissibile, persone che dovrebbero lasciare esempi alle generazioni future, sfogano le proprie frustazioni in questa maniera obbrobriosa.
La strada perseguita in questi anni si è rivelata del tutto sbagliata, un paese che per fin troppo tempo sta in silenzio e si lascia scorrere alle spalle episodi gravi. In passato ricordiamo l’espulsione di Koulibaly a Milano per lo stesso identico motivo: invece di tutelare la vittima, si scelse di colpevolizzarla per aver semplicemente reagito alla sciagura. Senza dimenticare l’interruzione in Lazio-Napoli e Sampdoria-Napoli. Inoltre Gavillucci dopo aver sospeso quel “famoso” Sampdoria-Napoli, da quel momento in poi non ha più messo piede in Serie A ed il motivo resta ancora un rebus da risolvere. Semplici multe, inginocchiarsi prima delle partite, non ha più senso. Identificare le persone e punirle severamente, risulta l’unica strada per combattere gli episodi di discriminazione di ogni genere e lasciare un esempio anche agli uomini del futuro.
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Davide D'Alessio