UP&DOWN MAZZARRI – Up&Down è la nuova rubrica, scritta in esclusiva per
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Luca Cerchione, che, alla fine di ogni giornata di Serie A, andrà ad analizzare chi ha proposto un miglioramento – Up – e chi, invece, è peggiorato – Down – rispetto al proprio andamento.
Up&Down: Mazzarri, Tudor e Caputo su, Mihajlovic giù
La IVª giornata di Serie A ci ha regalato diversi scossoni in quelle che credevamo essere già delle certezze.
Il primo Down, in ordine cronologico, è sicuramente quello di Sinisa Mihajlovic: il tecnico del Bologna, durante la conferenza stampa che ha anticipato la gara dei suoi contro l’Inter, aveva messo in guardia il collega Simone Inzaghi riguardo i punti deboli dei nerazzurri. A detta dell’ex difensore, infatti, i rossoblu sarebbero stati in grado di approfittarne. Infatti ci sono riusciti in occasione del gol di Theate, al minuto 86. Peccato che i padroni di casa erano già andati in rete al 6’, 30’, 34’, 54’, 63’ ed al 68’. Insomma: i felsinei hanno sì approfittato dei punti deboli dei milanesi, ma solo dopo aver incassato un’imbarcata. Spoiler: Sinisa non è un mago dei pronostici!
A fare compagnia a Mihajlovic nei Down di questa giornata c’è Josè Mourinho che, dopo 7 vittorie stagionali consecutive, subisce la prima sconfitta per mano di un ottimo Hellas Verona. Poco gioco per i giallorossi in trasferta, che hanno vissuto una partita di dipendenza dai singoli – leggasi Pellegrini -. Dall’esperto tecnico portoghese ci si aspettava qualche idea in più, soprattutto dopo la soffertissima vittoria casalinga contro il Sassuolo.
Terzo ed ultimo down di giornata è dedicato a Theo Hernandez: in verità, se dovessimo seguire le “regole” di questa rubrica, non dovremmo menzionarlo, per il semplice motivo che il terzino francese, da inizio stagione, sembra essere un lontano parente del calciatore devastante visto nella scorsa stagione. Qui si parla di stravolgimenti di prestazioni e, di conseguenza, di giudizi da una partita a quella successiva. Ma un pensiero per la freccia transalpina non possiamo non farlo. Augurandogli, ovviamente, che sia solo un momento di scarsa forma. Contro la Juventus ha dato il via al contropiede con cui Alvaro Morata ha segnato la rete del momentaneo 1-0. Errore imperdonabile per un calciatore del suo livello che, complice il pareggio finale, consente ai suoi di agguantare i cugini nerazzurri in testa alla classifica, fallendo il sorpasso.
Up&Down: il ritorno dei bistrattati Mazzarri e Tudor, la favola di Ciccio Caputo
Walter Mazzarri era fermo dal quattro di febbraio del 2020, quando è stato sollevato dall’incarico di allenatore del Torino. Per la verità, la squadra di Urbano Cairo non ha mai tratto beneficio da quell’esonero, ma questa è un’altra storia. Il toscanaccio ex Napoli ed Inter ha subito dimostrato di non essersi dimenticato il mestiere: ottimo pareggio in trasferta contro la Lazio di Sarri, che è riuscita a pareggiare solo a 7’ dal termine grazie ad un gran gol di Danilo Cataldi. Pertanto, Mazzarri non può che essere annoverato tra gli Up.
In sua compagnia, meritatamente, c’è Igor Tudor: il ruolo di secondo di Andrea Pirlo gli stava stretto, e come dargli torto. Rispetto all’ex campione del mondo del 2006, il buon Tudor aveva già maturato qualche esperienza in panchina. Effettivamente, alla sua prima alla guida dei gialloblù ha subito dato una svolta al campionato degli scaligeri. Tre sconfitte nelle prime tre di campionato sotto la gestione Di Francesco, salvo poi battere 3-2 la quotatissima Roma del sopracitato Mourinho. Presto, sì, per dare giudizi, ma, come si suol dire, chi ben comincia è a metà dell’opera.
Francesco Caputo da Altamura rappresenta il terzo ed ultimo Up di giornata. Classica storia da attaccante di provincia: Promozione, Eccellenza, C2, tanta B fino alla grande chance, a ventitré anni, col Bari in Serie A. Mezza stagione, dodici presenze ed una sola rete. I pugliesi si aspettano di più così, nel mercato di gennaio, lo mandano in prestito. Qualche anno più tardi trascina l’Empoli nella massima serie, dove ci resterà per un solo anno. Tempo sufficiente affinché il Sassuolo si accorga di lui. Con i neroverdi trentadue reti in due stagioni, guadagnandosi la chiamata in Nazionale. Gioca le prime due di questa stagione ancora agli ordini di Dionisi, prima di passare alla Sampdoria. 90′ contro l’Inter, ma senza gol che, ironia della sorte, arriva al 31’ della gara successiva proprio contro i toscani di Andreazzoli. Si ripete al 52’, giusto per ricordarci che i sogni possono diventare realtà. Più Ciccio Caputo e meno calciatori personaggi coi capelli sempre a posto.
Luca Cerchione
Luca Cerchione