CRISTIANO RONALDO MANCHESTER UNITED – Dopo dodici lunghi anni, Cristiano Ronaldo torna al Manchester United all’età di 36 anni. Una sfida che potrebbe rappresentare la ciliegina sulla torta di una carriera coronata da vittorie, record e gol. Il fuoriclasse portoghese sembrava diretto verso l’altra sponda di Manchester. Ma, secondo alcuni media, a fare la differenza è stata ancora una volta la parola di Alex Ferguson, l’allenatore che ha servito più a lungo il Manchester United. Dopo la rottura con la Juventus, il portoghese ha deciso di tornare nella squadra in cui ha iniziato a conquistare trofei e macinare record su record. La forza di volontà del giocatore, la tenacia di non mollare mai e l’ambizione di costruirsi un futuro da campione hanno reso l’attaccante di Madeira uno dei più forti della storia. Tanto da essere ritenuto – da una fetta di persone – il migliore della storia, nonostante la concorrenza di giocatori come Pelè, Messi e Maradona. Dopo una Champions League, un pallone d’oro, una Premier League e una scarpa d’oro, Ronaldo lascia i red Devils e si trasferisce, per la maestosa somma di 94 milioni di euro, al Real Madrid.
Real Madrid e Juventus, i 12 anni di Ronaldo senza la maglia del Manchester United
Nove anni di Real Madrid
Sono stati dodici anni intensi (lontano da Manchester) per il fuoriclasse portoghese che è riuscito a conquistare sin da subito il cuore dei blancos ed in parte, degli juventini. Basti pensare che con la maglia del Real ha segnato più gol rispetto alle partite giocate: 450 reti in 438 partite. L’apice della sua carriera l’ha raggiunto con la ‘camiseta blanca’. Ronaldo raggiunge quota cinque palloni d’oro e riesce ad aiutare il club di Madrid a vincere tre Champions League consecutive: record assoluto. Decisivo in ogni partita, Cristiano ha rappresentato un fattore in più anche fuori dal rettangolo verde. Un uomo spogliatoio in grado di aiutare i compagni, di rappresentare un punto di riferimento per tutti ed essere decisivo al momento giusto nel posto giusto. Basti pensare che nella finale di Champions contro la Juventus, terminata 4-1 per i blancos, Ronaldo sigla ben due gol.
“All’età di quindici anni dissi ai miei amici che sarei diventato il migliore al mondo e loro mi risero in faccia”. Queste le dichiarazioni dell’attaccante rilasciate durante un’intervista: in quest’espressione si legge nelle parole di CR7 la consapevolezza di essere il più forte di tutti, il seguire una strada che porta solo alla vittoria, il non mollare mai nonostante tutte le pressioni e le difficoltà che caratterizzano il mondo del calcio e non solo. Insomma, come lui stesso dice, non è lui ad inseguire i record, ma sono i record ad inseguire lui. Un vincente che non molla mai la presa e che riesce a diventare l’idolo indiscusso dei tifosi del Real Madrid. Il suo addio in Spagna, avvenuto nel 2018, caratterizza un drastico calo sia del campionato che del club stesso. Ma la delusione dei tifosi prevale e il silenzio e la frustrazione regnano in città.
Tre anni di Juventus
Terminata l’avventura spagnola, il presidente Andrea Agnelli decide di investire 117 milioni di euro aggiudicandosi il ‘colpo del secolo’. Come definito da molti. Saranno tre gli anni che il portoghese trascorre in Italia. Un triennio caratterizzato da vittorie, ma anche da tante sconfitte. Il club e i tifosi bianconeri hanno l’obiettivo di alzare la coppa dalle grandi orecchie che manca ormai dal 1995. Da questa data in poi, le sconfitte in finale sono state cinque. Un fuoriclasse di tale calibro, nonché giocatore con più gol in Champions, porta a Torino una grande dose di speranza. Ma il sogno bianconero – per l’ennesima volta – non si realizza. Il numero sette non riesce a trascinare i bianconeri alla vittoria in ambito europeo. A causare ciò, non è stata solo la mancanza di Cristiano in alcuni momenti importanti, ma soprattutto il valore della squadra che ha dimostrato più volte, di non essere all’altezza.
Il club possiede maggiori colpe: costruire un centrocampo più solido e un attacco che avrebbe valorizzato ancor di più il ruolo del portoghese avrebbe di sicuro reso più ricco il percorso europeo della Juventus. Nonostante ciò, non bisogna dimenticare la tripletta contro l’Atletico Madrid, dopo la sconfitta di 2-0 all’andata. Forse, l’apice di Ronaldo alla Juventus è stato raggiunto proprio in quella partita. In questi tre anni, il portoghese sigla ben 101 gol in 134 partite e vince due scudetti, due supercoppe italiane e una coppa Italia. Termina la terza stagione bianconera e Ronaldo decide di andare subito via ‘minacciando’ (secondo alcuni media) i dirigenti di non scendere mai più in campo con la maglia della Juventus. Un amore, insomma, che non è mai sbocciato definitivamente.
Come giocherà il Manchester United con CR7
Sembra quasi tutto fatto per il trasferimento al City e invece, d’improvviso, sbuca lo United. Panta rei, direbbe Eraclito: CR7 lascia l’Italia e torna a casa. Offerta di 25 milioni l’anno accettata ed è subito delirio in casa red Devils. Un acquisto che, ad inizio stagione, non era assolutamente previsto. Lo United, infatti, prima dell’arrivo di Cristiano sembrava completo nel reparto attaccanti. La società decide di acquistare per 85 milioni di euro uno degli esterni più promettenti: si tratta di Jadon Sancho. Anche la difesa viene rafforzata con l’arrivo dell’ex Real Madrid Varane, pagato ben 50 milioni di euro. Solskjaer ora dovrà dimostrare – avendo a disposizione un organico dal valore di 937 mln di euro – di saper vincere e di riportare in alto il nome del club dopo tanti anni. Dopo l’addio di Ferguson, la bacheca trofei è rimasta invariata: solo un Europa League è stata vinta in otto anni. Lo United scenderà in campo con il 4-2-3-1.
La formazione-tipo
In porta è stato confermato De Gea: portiere da tanti alti e bassi ma che, quando in forma, riesce ad essere uno dei migliori nel suo ruolo. La difesa sarà composta, da destra verso sinistra, da Wan-Bissaka, Varane, Maguire e Shaw. Due esterni che spingono molto e due centrali che avranno bisogno di tempo per adattarsi. Il centrocampo a due, invece, sarà composto da Pogba, uno dei centrocampisti più completi al mondo, con la pecca della discontinuità, e Mc Tominay, giocatore molto duttile ed utile nella fase difensiva. Ed ecco che, in attacco, il tecnico dovrà fare delle scelte importanti. Sulla carta, a supportare la punta Ronaldo, ci saranno Sancho e Rasfhord sulle fasce e Bruno Fernandes trequartista. Quest’ultimo è riuscito a segnare ben 43 gol e fornire 25 assist in appena 83 partite. Un salto di qualità enorme da parte dell’ex Novara e Sampdoria. A scalpitare in attacco c’è il promettente Greenwood e a sostituire Ronaldo, sarà Cavani. Ipotesi da non scartare è quella di veder giocare l’uruguaiano e CR7 insieme, con quest’ultimo giocare ala sinistra. Insomma, con giocatori del calibro di Martial, Lingard, Van De Beek, Fred, Matic e Juan Mata, il Manchester United può ‘vantarsi’ di avere a disposizione una seconda squadra di alto livello. Le possibilità di vedere questo club vincitore sono alte. Cristiano Ronaldo sarà ancora decisivo? Solo il campo potrà svelare il verdetto.