ITALIA CASTELLACCI – Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale, ha parlato dell’Italia e tanto altro ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.
Eriksen, Castellacci: “Non penso che potrà avere l’idoneità a giocare”
“Sono in quarantena in Cina, ma comunque ho seguito gli azzurri alle tre di notte. Questa vittoria è stata molto importante, gli italiani hanno sofferto tanto negli ultimi anni. Questa piccola gioia che ha dato la Nazionale ha un valore sociale, di rivalsa. Mancini ed i ragazzi hanno fatto un’impresa grandissima, l’ho sentita sulla mia pelle ed il fatto che tutti potessero gioire dimenticandosi dei problemi di questa pandemia è stata una sensazione bella per tutto il paese. 2018? È stata una delusione cocente la non qualificazione per i mondiali, è stato il momento in cui ho capito di dover lasciare la Nazionale. È stata una decisione sofferta, ma riflettei bene. Con Prandelli e Conte ho sfiorato la vittoria dell’Europeo, ma ho vissuto anche questa con grande intensità a tal punto da sentirla un po’ anche mia. È stata una rinascita del nostro orgoglio, e del nostro popolo, il quale si rivede sempre nel calcio. Eriksen? Abbiamo visto la luce quando lui ha riaperto gli occhi. Il ragazzo ha avuto un problema grosso, gli hanno impiantato un defibrillatore sottocutaneo che gli consentirà di non avere problemi in futuro. In Italia siamo molto rigidi su queste cose, e non penso che potrà avere l’idoneità a giocare. Ma meglio così, primum non ledere”.
Mertens, Castellacci: “Credo che per rivederlo al 100% in campo, serviranno almeno 3-4 mesi”
“Mertens? Non so se l’hanno operato in artroscopia o meno, perché i tempi di recupero sono diversi. Se è stato operato in artroscopia, sono ridotti, se è stato operato non in artroscopia, sono più lunghi. Credo che per rivederlo al 100% in campo, serviranno almeno 3-4 mesi. L’Italia veniva da una situazione drammatica, non qualificarsi al mondiale nel 2018 era una catastrofe sportiva, per una nazionale con quattro vinti. Mancini è stato bravo a ripartire con un nuovo corso, creando un gruppo molto unito. Ma oltre a questo aspetto, è un gruppo di valore, ci sono tanti giocatori di alto livello. Amalgamarli li ha resi forti. Tutti coloro che vincono, sono bravi, ma anche molto fortunati. Mi hanno impressionato tutti gli azzurri a questo mondiale, se dovessi dare un voto, darei 10 a tutti”.