SPALLETTI NAPOLI – A partire dal prossimo 1 luglio, Luciano Spalletti sarà il nuovo allenatore del Napoli. Il tecnico di Certaldo dopo due anni di inattività è pronto a tornare da protagonista nel calcio italiano. Il club partenopeo dopo aver mancato per due anni consecutivi la qualificazione in Champions League, ha bisogno di certezze per ripartire.
Nella sua ultima esperienza all’Inter in entrambe le stagioni è riuscito a portare a casa l’obiettivo prefissato dalla società, nonostante tutte le difficoltà del caso e una rosa non perfettamente adatta alle sue idee di gioco. Anche il passato sorride al nuovo tecnico azzurro. Basta pensare all’esperienza russa allo Zenit San Pietroburgo conclusasi con quattro trofei. Inoltre anche la doppia esperienza alla Roma è condita da diverse qualificazioni in Champions League, due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Negli anni nella capitale è stato l’unico allenatore, tolto Allegri con la Juventus, ad arrivare sopra al Napoli di Maurizio Sarri, macinatore di record e calcio spettacolo.
Sistema di gioco
Un altro motivo che ha spinto De Laurentiis a concludere la trattativa è legato allo stile di gioco del nuovo tecnico. La squadra non verrà rivoluzionata e avrà la possibilità di continuare il lavoro svolto in precedenza da Gennaro Gattuso. Anche Luciano da Certaldo predilige il 4-2-3-1 ed è molto soddisfatto dalla rosa attuale: la richiesta è quella di puntellare la rosa, specie nel reparto difensivo, senza stravolgere particolarmente la formazione attuale. Questo modulo è il marchio di fabbrica del tecnico toscano, portato ai massimi livelli a Roma e ripreso con buoni risultati anche a Milano, sponda nerazzura.
La sua bravura sta nel lavorare con quello che si ha a disposizione, riuscendo a valorizzare le caratteristiche dei singoli giocatori. Ricordiamo calciatori come Salah o Dzeko che oltre a trovare la giusta continuità, sono addirittura migliorati dal punto di vista qualitativo. Francesco Totti, nella prima esperienza di Luciano a Roma, ha giocato da falso nueve: questa scelta ha permesso all’ex capitano giallorosso di poter giocare ad alti livelli arrivando alla soglia dei quarant’anni. Se il sistema di gioco sembra per grandi linee già impostato, ci sarà molto da lavorare sull’aspetto psicologico del gruppo. Dovrà riuscire a motivare una squadra reduce da due stagioni non brillanti ed alcuni calciatori “spremuti” dalle stagioni precedenti.
Cosa cambierà nel Napoli: scelta dei portieri
La recente gestione targata Gattuso, è stata caratterizzata soprattutto dall’infinita alternanza dei portieri: Ospina e Meret. Il futuro dei due estremi difensori è ancora incerto, ma la sensazione è che il colombiano soprattutto per motivi anagrafici possa lasciare il club per dare spazio ad un portiere giovane come Alex. Dopo tre anni di alti e bassi, tra infortuni e scelte tecniche, sembra essere definitivamente arrivato il momento del portiere friulano: futuro del club campano e della Nazionale insieme a Donnarumma.
Il reparto difensivo
Luciano Spalletti ritrova Kostas Manolas, i due ancora insieme dopo gli anni alla Roma. L’esperienza capitolina si concluse con grandi risultati. Ad oggi è ancora prematuro dire se Koulibaly potrà continuare ad essere il compagno di reparto del greco. Il difensore senegalese potrebbe partire, soprattutto in virtù della volontà del club di dare un taglio al monte ingaggi. D’altro canto il presidente cederà i suoi gioielli, come il difensore senegalese, solo davanti ad una proposta indecente e dunque non ha intenzione di svalutare i prezzi pregiati del club.
Verso la conferma Rrahmani mentre Maksimovic col contratto in scadenza da segnali di apertura al Napoli per provare a restare ancora nel club partenopeo. Come potenziale sostituto di Koulibaly circolano nomi come Botman del Lille o in alternativa Senesi del Feyenoord. Il neo-allenatore azzurro ha chiesto in particolar modo di puntellare gli esterni difensivi. Con l’incertezza Ghoulam e Hysaj verso la partenza, la società ha l’urgenza di migliorare il reparto. Nell’ultima stagione Di Lorenzo ha disputato circa 3465 solo in Serie A, dunque avere diverse alternative permette di arrivare in fasi clou della stagione con maggiore lucidità. Per la corsia di sinistra circolano i nomi di Emerson Palmieri e Mandava, per quella di destra: Florenzi di rientro dal prestito con il Psg. Per quest’ultimo Jose Mourinho potrebbe giocare un ruolo fondamentale per convincerlo a farlo restare e riprendersi la sua Roma.
Il centrocampo
Per il pacchetto di centrocampo, l’unica vera certezza sarà Piotr Zielinski. Il centrocampista polacco come con Gattuso, occuperà il ruolo di trequartista dove ha trovato la tanta agognata continuità. Bakayoko in attesa di scoprire il suo futuro, farà rientro a Londra e non verrà acquistato dal Napoli dopo una stagione abbastanza deludente. Per sostituirlo il nome si guarda intorno e mette nel mirino Morten Thorsby della Sampdoria, il gigante di Oslo interessa anche all’Atalanta. Inoltre sembra essere vicino l’acquisto di Basic del Bordeaux, pronto a portare qualità e visione di gioco nel centrocampo azzurro. Se Demme è certo della conferma, dubbi per quanto concerne Stanislav Lobotka. Il centrocampista slovacco è un pupillo di Spalletti sin dai tempi dell’Inter, ma filtra la possibilità di poterlo cederlo in prestito. La volontà dell’allenatore è quella di poter contare su calciatori forti fisicamente, in grado di poter garantire qualità e centimetri.
L’attacco
Il reparto offensivo sarà quello che non subirà particolari cambiamenti. Tutti i calciatori verso la riconferma, con il solo Petagna che potrebbe lasciare il Napoli. Resta la grana per quanto riguardo il rinnovo di Insigne, la situazione potrebbe risolversi dopo l’Europeo. All’ex Inter il compito di valorizzare l’acquisto più oneroso della storia del Napoli: Victor Osimhen.
Un nuovo inizio alla ricerca della “normalità”
Due frasi celebri del tecnico di Certaldo si sposano perfettamente con la sua nuova avventura: “Uomini forti, destini forti” e “Sono portatore di un valore: la normalità”. Una scelta forte rimettersi in gioco dopo due anni, in una piazza esigente come Napoli, reduce da due annate buie. Allo stesso tempo toccherà a Spalletti portare il club alla “normalità” puntando alla qualificazione Champions, dopo un settimo ed un quinto posto.
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Davide D'Alessio