KANTÉ – Il Chelsea si è aggiudicato la Champions League salendo sul tetto d’Europa grazie alla vittoria contro i rivali del Manchester City. Protagonista della partita e di tutta la competizione è stato il centrocampista N’golo Kanté. Il francese, dopo la vittoria del Mondiale, si aggiudica anche il trofeo di campione d’Europa. La sua carriera non è stata tutta rosa e fiori, ma con determinazione e sacrificio, Kantè è riuscito a diventare uno dei migliori centrocampisti del mondo. La sua carriera ha inizio in Francia, con il Boulogne prima e il Caen poi. Successivamente il Leicester City lo acquista nel 2015 per nove milioni di euro. Con questa squadra, con a capo Claudio Ranieri, riesce in un’impresa storica: vince la Premier contro ogni pronostico. Dunque, dopo essere salito sul tetto d’Inghilterra, il Chelsea decide di assicurarsi il suo cartellino spendendo ben trentasei milioni di euro.
In sei anni di blues i trofei portati in bacheca sono stati quattro: Premier League, Fa Cup, Europa League e Champions League. Il centrocampista ha dimostrato di sapersi adattare ad ogni modulo senza mai trovarsi fuori ruolo. Dopo le sue sontuose prestazioni, in molti chiedono di affidargli il pallone d’oro. Anche le performance e i risultati dell’Europeo incideranno sulla scelta, che non è assolutamente da escludere.
Le caratteristiche tecniche e umane di Kanté
N’golo Kanté è un centrocampista centrale, un mediano o all’occorrenza mezz’ala di “rottura”. Il suo punto di forza è sicuramente il contrasto: da quando è arrivato al Chelsea ha recuperato 1350 palloni. Si tratta di un dato impressionante. La fase difensiva è il miglior pregio del francese, mentre in fase realizzativa il suo compare poco sui tabelloni: ma il calcio non è solo tecnica e gol. La forza fisica, la volontà di non fermarsi mai e di allenarsi costantemente, ha portato Kanté a dominare in quasi ogni partita. In fase di non possesso è determinate: pressing alto e sempre primo sulle “seconde palle”. Il motorino francese occupa tutte le zone del campo, come dimostrano le cosiddette “heat map”. Lo stesso calciatore racconta: “Quando ero a Boulogne, venivo sempre denigrato da tutti. Oggi mi alleno praticamente sempre per dimostrare a tutti loro, che non ci vuole solo talento, ma anche tanta forza di volontà e passione”. Ecco, queste dichiarazioni sono l’emblema di chi arriva dal nulla per poi conquistare prima il mondo e poi l’Europa con tanta dedizione e spirito di sacrificio. Perché molto spesso, non tutti i mali vengono per nuocere, non avere nulla porta a far nascere una grande voglia di emergere e di conquistare il mondo. La perdita del padre nell’infanzia e il lavoro da spazzino nei sobborghi di Parigi hanno fatto di lui un uomo responsabile e maturo. Dal niente a tutto, Ngolo Kanté è la dimostrazione che nonostante ogni difficoltà, i sogni si possono realizzare.
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