INTER – Il campionato di Serie A è terminato e ad aggiudicarsi lo scudetto è stato l’Inter di Antonio Conte. La squadra nerazzurra ha fermato l’egemonia bianconera durata per ben nove anni. Nel 2019 inizia un nuovo progetto dell’Inter di Steven Zhang, con Antonio Conte a dirigere la squadra. L’obiettivo è chiaro: investire, rinnovare e vincere. Infatti, al suo arrivo, il tecnico italiano decide di avere lui in mano le redini del mercato: via Nainggolan e Icardi, Perisic (poi tornato in squadra quest’anno). Insomma, scegliere di vendere giocatori di tale calibro non è assolutamente facile. Al compenso arrivano il bomber Lukaku, il fantasista Eriksen e il talentuoso Barella. Oltre gli acquisti top, anche Young, Sensi, Radu Politano e Lazaro (quest’ultimi poi ceduti) arrivano a Milano con l’obiettivo di aiutare la squadra. Anche nell’ultima stagione, nonostante i pochi acquisti, la società nerazzurra ha rinforzato gli esterni accaparrandosi il cartellino di Hakimi e Kolarov. Il primo anno è stato “fallimentare” in quanto il numero di titoli è rimasto invariato. Ma la perseveranza e il carattere di Conte hanno fatto sì che in due anni l’Inter sia riuscito a vincere uno scudetto. Un nuovo progetto ambizioso e sperperante, ma che poi è stato destinato a chiudersi con l’addio dell’allenatore di Lecce. La principale causa è stata la mancanza di ambizione e l’obbligo della società di vendere per risanare un bilancio in rosso.
Inter, da cosa è stata caratterizzata la stagione
Nella prima parte di stagione, a Milano, sponda Inter, in molti gridavano al fallimento. L’uscita dei nerazzurri dalla Champions ha rappresentato la fragilità della squadra in ambito europeo e la poca esperienza di alcuni calciatori. Nonostante un passato di gloria e vittorie, il presente sembra essere decisamente diverso. Giocare ogni tre giorni, causa Covid, ha rallentato il percorso di tantissime squadre che non hanno avuto la “settimana tipo” per preparare una partita. Anche l’uscita dalla Coppa Italia ha inciso molto: la Juventus ha avuto la meglio e l’Inter ha avuto l’obbligo di fare all-in sul campionato. Dopo nove anni di egemonia della Juventus, vincere significa tanto. Ma con perseveranza e dedizione, l’Inter è riuscito a regalare una forte emozione a tutti i tifosi dopo undici anni senza vittorie. La seconda parte di stagione è stata totalmente differente: ben 50 punti ottenuti solo nel girone di ritorno, con sedici vittorie, due pareggi e una sconfitta. 91 punti, miglior difesa e secondo miglior attacco. l’Inter è campione d’Italia per la diciannovesima volta.
Quali sono stati i motivi della vittoria dello scudetto
La costanza è stata la chiave della vittoria. Nel girone di ritorno, le squadre concorrenti non hanno avuto la continuità e di conseguenza la squadra di Conte ha avuto meno pressioni. Una squadra che può definirsi quasi completa in ogni reparto e caratterizzata da almeno un top in ogni ruolo. In porta, Handanovic ha raggiunto quota 14 volte porte inviolate. In difesa, il giovane e promettente Bastoni e i “muri” De Vrij e Skriniar hanno difeso in maniera eccezionale, componendo un terzetto perfetto. Sulla fascia destra, Hakimi ha rappresentato un valore in più: 7 gol e 8 assist forniti alla squadra. A sinistra, invece, Perisic e Young hanno rappresentato una buona alternanza per Conte. All’interno di centrocampo, a fare la differenza sono stati Brozovic e Barella: i centrocampisti hanno totalizzato in totale 5 gol e 13 assist. Ma oltre i numeri, a fare la differenza è stata la quantità e qualità di gioco espressi in campo. Il deludente Vidal, è riuscito a fornire tanto carisma allo spogliatoio, dimostrando di essere fortemente calato in termini di prestazioni. L’attacco, però, è stato il punto cardine della squadra. Avere in rosa giocatori come Lautaro Martinez, che offre più qualità che quantità e Lukaku, che riesce a far salire la squadra, proteggere palla e aprire nuovi spazi, ti assicura un’estrema quantità di gol. In conclusione, dopo aver analizzato i vari singoli nei rispettivi reparti, a fare la differenza è stata la mentalità, il gruppo e come già detto, la costanza. All’Inter vanno riconosciuti i meriti della vittoria. Società, allenatore e calciatori hanno portato in alto, per l’ennesima volta, il nome del club.
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