Jorginho, dal baratro ai palcoscenici più ambiti d’Europa

Jorginho il prossimo 29 Maggio, avrà la possibilità di salire sul “tetto d’Europa” con il Chelsea nella finale di Champions League. L’ascesa verso il successo per il centrocampista italo-brasiliano non è tutta rose e fiori. Un’infanzia non molto semplice in Brasile, visto che il rapporto tra la madre e il padre non è dei migliori. In seguito al divorzio di questi ultimi, col trasferimento in Italia, la vita del piccolo Jorge subirà una svolta soprattutto dal punto di vista professionale. Mamma Maria, reduce da un’esperienza negativa nell’ambito calcistico, ha sempre fatto una promessa a se stessa: qualora dovesse nascere un figlio maschio, lo aiuterà a diventare un calciatore.

La fortuna più grande, in questo lungo e tortuoso percorso, è quella di poter contare sulla madre che lo aiuterà ad allenarsi e soprattutto a non arrendersi dinanzi alle innumerevoli difficoltà.
Un giorno fu creato un progetto calcistico, avente come scopo quello di promuovere il calcio giovanile nel Nord Italia. All’età di 13 anni firma il suo primo contratto giovanile, dove il compenso è di soli 18 euro a settimana. “Haginho”, soprannominato così da bambino, preso dallo sconforto è intenzionato a lasciare il sogno custodito nel cassetto, preferendo tornare a casa ed uscire da questo mondo definito “sporco”. Ed è proprio in questo momento, che il supporto psicologico della madre fa la differenza e consente al centrocampista di continuare a correre verso il proprio obiettivo.

L’esperienza al Verona e l’approdo al Napoli

Dopo non molto tempo arriva il momento di lasciare l’Accademia e firma un nuovo contratto con l’Hellas Verona. Un ragazzo umile, che sin da subito ha mostrato le proprie doti tecniche specie nel gestire la sfera tra i piedi. Di rientro dal prestito annuale dalla Sambonifacese, diventa protagonista nella promozione degli Scaligeri in Serie A. Al termine dell’esperienza in terra veronese, durata circa 4 anni, l’italo-brasiliano ha la possibilità di affermarsi in una big del campionato italiano: il Napoli. Ai piedi del Vesuvio l’avventura non inizia nel migliore dei modi. Un calciatore arrivato nel club partenopeo per crescere ulteriore e affermarsi, non riesce a trovare spazio negli schemi di Rafa Benitez. Nel centrocampo a due, Jorginho ha avuto difficoltà sin dall’inizio. Eppure il tecnico spagnolo lo prova in un’altra posizione: alle spalle di Higuain, ma niente da fare la musica non cambia. L’ex Liverpool in qualche modo cerca di valorizzare l’investimento fatto dal presidente, pur di non rinunciare al proprio sistema di gioco.

Sarri e il rapporto con Jorginho

Solo in un’intervista futura, l’italo-brasiliano ammetterà di non aver trovato abbastanza spazio anche per una propria condizione fisica non ottimale, che ha compromesso di inserirsi negli schemi di uno degli allenatori più vincenti al mondo. L’anno successivo Rafa Benitez lascia il Napoli e sulla panchina azzurra arriva Maurizio Sarri. Il tecnico di Figline e Jorginho sono legati da un rapporto speciale, una grande unione di intenti iniziata nel lontano 2015. Insieme sono stati protagonisti di tre bellissimi anni, fatti di record e sogni infranti, dove hanno permesso al centrocampista di esplodere definitivamente. Il regista, nel triennio sarriano, ha le chiavi del centrocampo in mano. Le azioni principali partono tutte dai suoi piedi e riesce ad orchestrare tutti i movimenti dei suoi compagni di squadra. Nelle 160 partite disputate con la maglia azzurra, oltre i 6 gol e 14 assist, sono state importanti soprattutto per affermare Jorge come uno dei registi più forti al mondo. Al termine di questo triennio, con il trasferimento al Chelsea per 60 milioni, trova nuovamente mister Sarri. L’ex Napoli diventa subito protagonista nella cavalcata dei “Blues” verso il trionfo in Europa League.

Rendimento al Chelsea

Con l’addio di Maurizio e il conseguente arrivo di Lampard, il nuovo inizio non è molto semplice. Con il tecnico inglese, ha la necessità di adattarsi in un nuovo assetto di gioco. Un lento adattamento con l’ausilio delle sue qualità, gli hanno permesso di resistere ad alti livelli in un contesto diverso da quello che è abituato. Il ragazzo di Imbituba, in questi suoi tre anni inglesi ha dimostrato di saper resistare anche fuori dalla zona comfort. Dopo l’esonero di Lampard, arriva sulla panchina del Chelsea, Thomas Tuchel. Il saper resistere anche a delle situazioni più complesse, lo ha portato a guadagnarsi la fiducia del tecnico ex Psg. Sicuramente nel gioco espresso dal ct tedesco, Jorginho si trova a proprio agio: stile di gioco più elaborato nelle uscite e nel palleggio, caratteristiche con le quali si sposa perfettamente l’ex Napoli. Da qui a pochi giorni Jorge, dopo aver vinto l’Europa League due anni fa, ha l’opportunità di vivere da protagonista la finale di Champions contro il Manchester City di Pep Guardiola.

La storia di Jorginho insegna che spirito di sacrificio e persone giuste all’interno del proprio percorso, possono aiutarti a raggiungere traguardi inaspettati.

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