SERIE A CHAMPIONS – La corsa per il quarto posto continua e la classifica si infittisce sempre più. Cinque squadre in cinque punti: Atalanta, Juventus e Milan sono a 69, Napoli a 67 e Lazio a 64, che potrebbe potenzialmente arrivare a pari punti con gli azzurri vincendo la partita da recuperare contro il Torino. La competizione è aperta: tutti vogliono essere in zona Champions per giocare un anno tra le grandi d’Europa. Da mettere in preventivo sono i vantaggi e svantaggi che l’arrivo in Europa o una qualificazione mancata può portare. Nelle ultime quattro partite verrà deciso il futuro di ciascuna squadra. Ci saranno scontri diretti tra le pretendenti e sfide contro squadre più “piccole”. Le insidie sono dietro l’angolo per tutti. Allenatori in bilico, bilanci da risanare e società allo sbando che hanno bisogno di denaro per far respirare le casse.
Serie A, gli introiti in caso di qualificazione in Champions
Nel finale di stagione, a quattro partite dalla fine, ancora nulla è deciso. Gli azzurri di Gattuso sono usciti da tutte le competizioni concentrandosi unicamente sul campionato. Negli ultimi due mesi la squadra partenopea è riuscita a risollevare il molare dei tifosi dopo lunghi mesi deludenti. Come il Napoli, anche la Juventus, l’Atalanta e il Milan ci puntano tanto. L’Atalanta dell’ultimo periodo sta dimostrando di meritare la Champions, mentre la Juventus, con l’obiettivo scudetto prefissatasi a inizio anno, sta deludendo i tifosi e sta avendo poca continuità nei risultati. Il Milan, dopo tantissimi mesi al vertice del campionato e con esiti convincenti, è calato notevolmente nel finale di stagione. La Lazio è alle calcagna e spaventa le pretendenti per la Champions. I 32 club qualificati alla fase a gironi della Champions ricevono come base 15,25 milioni di euro. Per ogni partita verranno assegnati dei bonus in base ai risultati ottenuti: 2,7 milioni di euro per una vittoria e 900.000 euro per un pareggio. Ad esempio, se una squadra dovesse, nelle sei partite del girone, fare due vittorie, due pareggi e due sconfitte, incasserà ben 7,2 milioni di euro. Inoltre, giocare in Champions aiuterebbe le società a fare acquisti di spessore e convincere nuovi talenti ad approdare nella propria città. A questo punto, come nel caso del Napoli, De Laurentiis potrebbe non vendere due perni dell’attuale progetto, come ad esempio Fabian e Koulibaly.
Serie A, le perdite in caso di non qualificazione in Champions
Le perdite di denaro, in caso di non qualificazione, variano di squadra in squadra. La Juventus, secondo alcuni dati, avrebbe 358 milioni di euro di debito. Un monte ingaggi super elevato pesa sul bilancio, basti pensare al fatto che solo Ronaldo costa 60 milioni. Il quinto o sesto posto significherebbe fallimento, sia per la valutazione della rosa sia dal punto di vista economico. Anche i cali in borsa sono da prendere in considerazione. Altresì il Milan conta ben 151 milioni di euro di debiti. Çalhanoğlu, Donnarumma e Ibrahimovic fremono dalla voglia di giocare in Champions e il destino del portiere e del turco potrebbe variare anche in base alla posizione in classifica. Solo Ibrahimovic percepisce sette milioni, mentre Donnarumma ne richiede ben dodici. Atalanta e Lazio potrebbero beneficiarne degli incassi di questa competizione per rafforzare la squadra. Nel caso di mancata qualificazione in Champions, tanto danaro verrebbe a mancare nelle casse delle società. L’Europa League, competizione inferiore ma allo stesso tempo affascinante, garantirebbe un minore incasso. Infatti, il montepremi totale dell’Europa League ammonta a 560 milioni. In più il maggior numero di squadre partecipanti alla competizione, fa calare notevolmente la fetta che spetterebbe a ciascun club. Le squadre che partecipano guadagnano di base 2,75 milioni. In più, per ogni vittoria nelle partite del girone, viene attribuito bonus di 570.000 euro, mentre quello per il pareggio è di 190.000 euro per il pareggio. Da prendere in considerazione sono il ranking Uefa e i diritti tv. Insomma, la corsa per la Champions si infittisce sempre più per due motivi: quello economico e per il fascino della stessa competizione.