Agnelli, Cobolli: “Dovrà difendersi dalle accuse di Ceferin e poi valutare le dimissioni”

AGNELLI COBOLLI CEFERIN – Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ha parlato dell’argomento più discusso del momento, la SuperLega, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.

Agnelli, Cobolli: “Dovrà difendersi dalle accuse di Ceferin e poi valutare le dimissioni”

“SuperLega? Francamente mi sembra che sia stato un progetto gestito con superficialità. Cercare nuovi introiti è giusto, ma va fatto tramite gli organi preposti, ovvero Uefa e Fifa. In questo caso, con il benestare dei governi calcistici, può essere lecito organizzare qualcosa del genere. È capitato anche a me, quando ero presidente della Juventus, di parlare di SuperLega, ma già all’epoca i nostri legali evidenziarono che non era possibile realizzare un progetto del genere senza l’autorizzazione degli organi di governo. Per avere il consenso, bisognava tener conto dell’interesse comune, e non di pochi club. Questo progetto esiste da tantissimi anni, ma tra l’idea e l’attuazione c’è una gran differenza. Evidentemente, il presidente della Juventus si è rivolto ad uno studio legale diverso da quello a cui ci rivolgemmo noi”.

Agnelli, Cobolli: “Sarei ben felice se dovesse restare ancora il presidente della Juventus”

“Cefarin ha dichiarato che Andrea Agnelli è un bugiardo, ma io sono convinto che non abbia agito nell’ombra, dunque mi aspetto delle spiegazioni alle accuse del presidente della Uefa. Proprio la Uefa, dal canto suo, stava già lavorando ad un progetto di allargamento della Champions, per aumentare i ricavi delle squadre ed aiutarle a superare la crisi economica generata dal Covid. È evidente che ci sia bisogno di liquidità nel calcio, ma non è normale che dodici fra i più grandi club europei si siano appartati in un progetto che avrebbe portato beneficio solo a loro. Si deve dire che bisognerebbe ragionare in funzione di ridurre i costi, e non solo di aumentare l’indotto. Faccio una battuta: i costi sono come la mamma, ovvero certi, ma i ricavi sono come il papà, dunque non sempre certi. In Italia ci sono esempi di gestioni virtuose: Atalanta, Napoli e Lazio. Stessa cosa si può dire in Europa con il Bayern Monaco. Se fossi stato ancora il presidente della Juventus, avrei appoggiato il progetto della Uefa sulla riforma della Champions, ma non la SuperLega. Agnelli? Prima di dare eventuali dimissioni, dovrà difendersi dalle accuse mosse dalla Uefa. E, solo dopo aver chiarito, sarei ben felice se dovesse restare ancora il presidente della Juventus”.

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