La Nazionale Italiana di calcio è una delle più titolate al mondo, che vanta ben quattro Mondiali ed un Europeo. Nell’ultimo ventennio, però, le cose non stanno andando per il verso giusto. Basta pensare che l’apice è stato raggiunto nel 2006 con la conquista del mondiale in terra tedesca. Gli azzurri hanno vinto il titolo più ambito al mondo ai calci di rigore contro la Francia, e la lotteria dal dischetto è stata decisiva per la conquista del titolo che mancava dall’82. L’allora compagine allenata da Marcello Lippi non si presenta con i favori del pronostico: la situazione dell’intero movimento calcistico italiano è compromessa, in seguito allo scandalo legato a Calciopoli. Tra i coinvolti figurano lo stesso Lippi e suo figlio Davide.
L’emozionante conquista del Mondiale
Il commissario tecnico è bravo ad isolare il gruppo da queste tensioni e riesce a portare l’Italia alla conquista di una vittoria difficile da immaginare ai blocchi di partenza. Nella fase ai gironi l’Italia batte il Ghana, la Repubblica Ceca e pareggia contro gli Stati Uniti. Negli ottavi è il turno dell’Australia: partita difficile e bloccata. A decidere l’incontro è un gol di Totti ai supplementari dagli 11 metri. Nei quarti di finale l’Ucraina si arrende completamente dinanzi al dominio azzurro: tre le reti segnate dagli uomini di Lippi. Arriva il momento tanto atteso della semifinale, contro i padroni di casa della Germania.
Quest’ultima è favorita, ha una squadra forte, giovane e piena zeppa di talenti. Infatti l’Italia non riesce ad archiviare la qualificazione entro i novanta minuti, anzi, sembra che la sfida si sarebbe poi decisa ai rigori, con il risultato fermo sullo 0-0 dopo i 90 minuti più recupero. Tutto d’un tratto due lampi d’azzurro, allo scadere dei tempi supplementari, colorano il cielo di Berlino. Uno-due micidiale, Grosso e Del Piero, portano gli azzurri in finale contro la “bestia nera” Francia.
Nella mente degli italiani, inevitabilmente, ritornano le pesanti sconfitte di Euro 2000 e l’eliminazione dal Mondiale nel ’98 proprio per mano dei transalpini. Questa volta, però, la sfida ha un epilogo diverso. Saranno infatti gli azzurri a trionfare alla lotteria dei rigori, decisivo l’errore dello juventino Trezeguet. I due lampi della semifinale si trasformano in tempesta d’azzurro e l’Italia è campione del Mondo.
Dall’apice al lento declino Mondiale
Nell’edizione successiva in Sudafrica, l’Italia è totalmente l’opposto di quella ammirata nel Mondiale 2006. Quella vista è stata la peggior Italia di sempre ed è la fine di un’epoca. Gli azzurri vengono eliminati nel girone composto da Paraguay, Slovacchia, e Nuova Zelanda. Contro la Slovacchia, partita decisiva ai fini della qualificazione, gli azzurri danno segnali di sconforto. Una squadra lenta e senza fantasia, costretta ad anticipare anzitempo il rientro in patria.
Quattro anni dopo, cambia soltanto il Paese ospitante, ma non la sostanza. Dal Paese dell’Arcobaleno la competizione si svolge successivamente nella Terra delle Palme, il Brasile. La strada per gli azzurri si apre con la vittoria illusoria contro l’Inghilterra in quel di Manaus, cuore pulsante dell’Amazzonia. Due sconfitte di misura contro Costa Rica e Uruguay costano l’eliminazione all’Italia. Il punto più basso, però, è stato toccato nella storica (non) qualificazione del Mondiale del 2018 in Russia. Un fatto che non si verificava da ben 60 anni.
Il punto più basso dell’ultimo decennio
L’ Italia, dopo aver ottenuto il secondo posto nella fase ai gironi della qualificazione, viene infatti eliminata dalla Svezia di Andersson ai playoff. La squadra di Ventura non riesce a trovare il gol qualificazione contro una squadra nettamente inferiore dal punto di vista tecnico, a dimostrazione che l’orgoglio e la volontà a volte fanno la differenza. Partecipare ad un Mondiale, permette anche agli abitanti del proprio Paese di viaggiare alla scoperta di nuove culture ed etnie. Per chi non preferisce viaggiare resta comunque un momento di unione, dove persone e persone si riuniscono in estate dando spazio ai loro sogni e tradizioni.
Questa volta, però, nello Stato più vasto del mondo non c’è posto per sventolare il tricolore italiano. Il prossimo Mondiale di calcio, tra diversi dubbi e perplessità, si terrà in Qatar. Per la prima volta la competizione si disputerà in inverno, tra la prima e la seconda parte di stagione dei rispettivi campionati nazionali. La compagine allenata da Roberto Mancini sembra aver cominciato il cammino verso la qualificazione nel migliore dei modi. Dopo aver battuto per due reti a zero l’Irlanda del Nord e la Bulgaria nella fase ai gironi, gli Azzurri affronteranno nella prossima partita la Lituania. Al termine di questo trittico, si potrà già iniziare a capire se la Nazionale potrà evitare lo spauracchio dei play-off, ma le prime impressioni fanno ben sperare.
Europeo… un solo titolo in ambito continentale e l’impresa sfiorata
In ambito continentale, l’Italia ha vinto un solo Europeo, nel lontano 1968, terza edizione assoluta della competizione. Fortuna vuole che la fase finale del torneo si disputi in Italia. Si gioca in tre città: Napoli, Firenze e Roma. La sorte non abbandona gli azzurri, difatti, la semifinale viene decisa dal lancio di una monetina.
L’Unione Sovietica è un avversario scorbutico, l’incontro termina 0-0 e i rigori non erano in programma, dunque, l’Italia approda in finale in modo rocambolesco. La finale contro la Jugoslavia termina sul punteggio di 1-1, la partita si deve rigiocare. Due giorni dopo l’allora allenatore Valcareggi ha un’intuizione, quella di cambiare l’intera formazione per dare energie fresche all’intera squadra. Mai scelta fu più azzeccata, l’Italia rigioca e vince la finale per 2-0. Il primo e finora unico trionfo dell’Italia ai campionati europei ha quasi 53 anni.
Nell’ultimo decennio gli azzurri nel 2012 hanno sfiorato l’impresa: la cavalcata dell’Italia si interrompe sul più bello, in finale contro la lanciatissima Spagna. Le squadre dopo aver conquistato un punto a testa nella fase ai gironi, giocano il “rematch” in finale. La Furie Rosse reduci dall’Europeo del 2008 e dal Mondiale vinto nel 2010, fanno il tris e strapazzano l’Italia di Prandelli per 4-0. Un risultato che sancisce il maggior scarto di reti in una finale dell’Europeo.
La Nazionale di Mancini può essere la sorpresa
La Nazionale di Roberto Mancini può regalare un’estate da sogno a tutta l’Italia del pallone. Il lavoro svolto dell’allenatore azzurro ha raccolto già i primi frutti, strappando il pass per le final four di Nations League con una squadra composta sapientemente da un mix di calciatori esperti e giovani, che stanno facendo faville in Italia e in tutta Europa.
Lo stile di gioco imposto dal Ct azzurro è un calcio più moderno e posizionale, che ha messo gli azzurri in linea con lo stile delle nazionali più forti del mondo. Mancini, dunque, ha dimostrato di sapersi adattare ai tempi e al progresso. L’Italia per la prima volta dopo diversi anni bui dà l’idea di potersela giocare, o quantomeno di invertire un trend davvero negativo degli ultimi anni.
Gli azzurri ora si divertono e fanno divertire, un connubio perfetto per far sognare i tifosi azzurri che seppur virtualmente hanno bisogno di abbracciarsi e distogliere l’attenzione su ciò che sta accadendo in questo periodo storico. Una pandemia che sta tenendo sospese vite di milioni di italiani, che hanno bisogno di tornare alla normalità e tornare a sorridere… magari proprio a partire da quest’estate.
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