Napoli, Esposito: “Gattuso ha pagato l’assenza di Mertens. Vi spiego perché Sarri è stato fatto fuori dalla Juve”

Esposito

NAPOLI, ESPOSITO GATTUTO – Paolo Esposito, giornalista e conduttore 87Tv, ha parlato di Napoli, di Gattuso e anche del motivo per il quale Sarri è stato fatto fuori dalla Juventus ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -.

Napoli, Esposito: “Gattuso ha pagato l’assenza di Mertens, Osimhen deve darsi una calmata”

NAPOLI, ESPOSITO GATTUTO – “Il Napoli, post eliminazione Europa League, più che quadratura ha ritrovato freschezza, brillantezza, dopo diversi mesi di partite giocate ogni tre giorni. L’ossatura è stata sempre quella, hanno giocato sempre gli stessi, alternandosi, al massimo, nei minuti finali della partita o in match meno di cartellone. Gattuso ha giocato senza Mertens, e si è notata la sua assenza, e senza Osimhen, calciatore che deve capire che gioca a pallone e non per attaccare briga. I risultati contro Milan e Roma sono arrivati per maggiore brillantezza atletica e questo ha fatto la differenza”.

Questione di modulo?

“Modulo? I moduli contano fino ad un certo punto, conta chi scende in campo, conta la testa, la personalità. La differenza la fa il calciatore che ha maggiore qualità, non il modulo. Zielinski? Calciatore universale. Quando era all’Udinese, anche il Liverpool era su di lui poi la spuntò il Napoli. Piotr caratterialmente non è fortissimo, introverso, non ha una grande personalità e questo si riversa anche in campo, deve essere più consapevole della sua grandezza. Insigne? È il migliore in Italia, senza alcun dubbio. Importante anche per Mancini, che se ne intende di calcio. Conobbi Roberto a Bogliasco, mi regalò pantaloncini e maglia per il mio bambino. È una grande persona, con lui ci divertiremo all’Europeo.

Fabian Ruiz? Anche lui sta migliorando tantissimo, se giocasse più avanti riuscirebbe ad incidere ancora di più con il sinistro che ha. Lo spagnolo è un grande giocatore, su di lui non a caso ci sono Real e Barcellona, se fossi nel Napoli lo terrei, è capace di fare la differenza. La pausa nazionali danneggia il Napoli. Erano, ormai, in rodaggio. Gattuso stava gestendo bene il gruppo concedendo due giorni di riposo, un peccato lo stop”.

Gattuso resta?

“Se Rino resta? Conosco ADL dal 2004, so quanto tiene al Napoli, a differenza di come dicono in tanti. Detto questo, è talmente imprevedibile che nessuno può conoscere i suoi pensieri attuali. Potrebbe anche confermare Gattuso, ma poi va convinto anche Rino, il quale si è sentito tradito dalla società: non si è sentito difeso nel periodo di crisi. Gattuso non vuole le clausole classiche di ADL, e questo potrebbe essere un rischio per Aurelio, perché potrebbe creare un precedente per i futuri allenatori che arriveranno. So che Italiano piace”.

Perché Sarri è andato via dalla Juventus?

“Sarri, invece, è Sarri grazie a De Laurentiis, altrimenti sarebbe rimasto sui campi di provincia. Maurizio fu scartato dal Milan, da Berlusconi, perché non piaceva il suo stile. Alla Juventus sbagliò una frase. Dopo una sconfitta, disse allo spogliatoio: ‘come ho fatto a perdere uno scudetto con pippe come voi?’. Da lì ha avuto l’intero gruppo contro. I senatori dei bianconeri vogliono autogestirsi, e lo possono fare con Pirlo, non con Sarri.

Settimana tipo? Quando sei fresco fisicamente e mentalmente, giochi meglio, è ovvio. La ripartenza dal basso non va fatta sempre, altrimenti diventi prevedibile. Devi variare anche con lanci lunghi. Delle volte si è preso gol proprio per delle deficienze tattiche dovute a questo schema. I singoli hanno sbagliato, vero, ma mancava anche il filtro a centrocampo. A Napoli hanno messo in dubbio anche gente come Koulibaly, Manolas, Maksimovic – che se non fossero calciatori importanti non giocherebbero a Napoli -, ma quando ti manca il filtro, il difensore va in difficoltà in automatico, soprattuto con attaccanti più veloci. In città sono influenzati dal risultato, si esaltano e si abbattono in un niente, ci vorrebbe più equilibrio”.

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