DRIES MERTENS ATTACCANTE- Il Napoli vince all’Olimpico di Roma grazie ad una doppietta di Dries Mertens e raggiunge quota 53 punti. Sono due le lunghezze che lo allontanano dalla zona Champions, attuale ed unico obiettivo rimasto. L’Atalanta, il Milan e la Juventus sono avanti e solo un importante passo falso di queste squadre potrebbero permettere al Napoli di agguantare il quarto posto. L’uomo chiave è lui: “Ciro” Mertens.
Dries Mertens, l’importanza di avere un attaccante poliedrico in squadra
Dopo un lunghissimo stop, causa infortunio, Mertens ritorna in campo e lo fa a modo suo. In una stagione molto difficile, caratterizzata dal doppio impegno settimanale, avere una rosa lunga aiuta ad esprimere il massimo. Il Napoli, invece, è stato penalizzato dai tantissimi infortuni: sono stati circa 11 gli indisponibili nel mese di febbraio, periodo in cui il Napoli si gioca metà degli obiettivi stagionali. Una delle figure che non è scesa in campo è stato il folletto belga. Attaccante moderno, dalle molteplici funzionalità, Dries è in grado di decidere la sorte delle partite da solo. Tutto ciò a 33 anni. L’età non aiuta, Dries è nella fase calante della sua carriera, ma in epoca moderna la carta d’identità è solo un numero.
L’importanza tattica di Mertens
A inizio carriera (e i primi anni a Napoli) il suo ruolo è esterno alto preferibilmente sulla corsia mancina, ma in quella posizione si trova in coabitazione con Insigne e soffre molto la panchina, in quanto Benitez gli preferisce molto spesso il talento campano. Le prestazioni sono all’altezza, infatti, il belga, insieme a Lorenzo, continua a fornire assist ad Higuain. La vera svolta arriva con l’infortunio di Milik (acquistato per sostituire “El Pipita”) quando Sarri, contro lo scetticismo generale (e un Gabbiadini “indigesto” al tecnico campano), lo impiega come punta centrale. Il suo compito non è quello di attaccare la profondità e di cercare il gol grazie ad un cross, come la maggior parte dei numeri 9. Il suo obiettivo è quello di essere un collante tra centrocampo e attacco. Ecco, solo un attaccante dalle caratteristiche poliedriche può fare ciò. Tanta tecnica e qualità a disposizione della squadra. Dries, in quasi tutte le occasioni, viene incontro al centrocampista per ricevere il passaggio in verticale: si gira e punta la porta. Un calciatore dotato di un gran tiro da lontano ha la possibilità di sfruttare tale situazione. La posizione del “falso nueve”, infatti, non è statica ma varia a seconda dell’avversario e del momento. In un contropiede, ad esempio, Mertens tende a sovrapporsi ad Insigne (nel momento in cui il capitano porta palla e corre verso la porta). Si aprono dunque nuovi spazi e si tolgono punti di riferimento alle difese avversarie. Ecco il centravanti associativo che fa le fortune dell’allenatore toscano trapiantato a Napoli.
Il ruolo sociale di Mertens
“Ciro” ha rubato letteralmente il cuore dei napoletani. Un belga che diventa a tutti gli effetti parte integrante di un popolo. Sin da subito mostra grande appartenenza ai colori. Mertens, attraverso le sue gesta, ha sempre dimostrato un amore viscerale per la città. L’amicizia con il magazziniere Tommaso Starace, ha fatto sì che venisse fuori il suo carattere aperto e solare, da napoletano verace. È lo stesso Dries a presentarsi come uno “scugnizzo”, mostrando apprezzamento per la città in tutte le sue sfaccettature e un cuore enorme, dimostrato dai suoi ripetuti atti di solidarietà verso chi ne ha bisogno. I tifosi si riconoscono in lui e per renderlo parte della famiglia partenopea gli hanno attribuito il suddetto soprannome.
Dai presunti addii ai traguardi azzurri
In silenzio e con umiltà, Mertens si presenta così alla città di Napoli. Quello che nello sport sta andando a scemare sempre più è rappresentato dal belga: lo spirito d’appartenenza. Dopo presunti screzi con il presidente Aurelio De Laurentiis (negli anni ancelottiani) il suo futuro è stato davvero in bilico. Occhi verso la città di Milano, sponda Inter, dove gli accordi tra le parti sembravano raggiunti. E invece no, salta tutto e arriva il rinnovo fino al 2022. Arrivano altre offerte, anche dalla Juventus. E la risposta dell’attaccante azzurro ad un eventuale trasferimento in bianconero è perentoria: “Ma tu si pazz”.
Con l’arrivo di Sarri, e come già detto, con l’infortunio di Milik, Mertens raggiunge quota 29 gol in campionato. Dopo la doppietta al Salisburgo nel 2019 supera Maradona nella classifica “all-time” e successivamente anche Marek Hamsik, diventando il miglior marcatore della storia del Napoli. Anche in termini di presenze, l’attaccante belga ha raggiunto Josè Callejon quota 349. Proprio nella giornata di ieri, il belga raggiunge la tripla cifra in Serie A. Tanti altri traguardi aspettano il così tanto amato dalla città, Dries Mertens. La storia d’amore partenopea continua…