NAPOLI, GAUTIERI GATTUSO – Carmine Gautieri, allenatore e ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Roma, ha parlato della situazione attuale in casa Napoli e di Gattuso ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.
Napoli, Gautieri: “Responsabilità Gattuso? La squadra la fa anche la società!”
NAPOLI, GAUTIERI GATTUSO – “Gattuso in discussione? In Italia manca l’equilibrio, negli altri campionati sono più equilibrati nel prendere decisioni. Fino a poco fa allenavo la Triestina, sono stato esonerato quinto in classifica a cinque punti dal primo posto, incredibile. Qui esageriamo nel prendere decisioni drastiche sugli allenatori, in ogni occasione il responsabile è sempre il tecnico, ma in realtà la squadra la costruisce anche il direttore tecnico e il presidente. L’unica realtà in Italia è l’Atalanta. Gasperini, ad esempio, è nato con 4-5 sconfitte consecutive. Percassi, Sartori, hanno valutato l’operato dell’allenatore, hanno capito il momento di difficoltà, ci hanno creduto e ora stanno raccogliendo i frutti. Anche De Laurentiis credette in Sarri e, quest’ultimo, ha ripagato sul campo. Gattuso, mancando giocatori, attaccanti, indisponibili per Covid, ha dovuto far necessità virtù. Quando ti mancano determinati giocatori, cosa puoi fare? Certe situazioni vanno analizzate con equilibrio”.
Responsabilità divise in egual parti
“Il Napoli, tra l’altro, in piena emergenza in attacco, ha anche ceduto Llorente. Dunque, prima di mettere sulla graticola l’allenatore – perché una partita storta capita a tutti – bisogna farsi un esame di coscienza. Alla minima difficoltà è il tecnico che viene messo sul banco degli imputati, ma quando la società investe in modo sbagliato su un calciatore e quest’ultimo non rende sul campo, un mister cosa può fare? Quando un attaccante sbaglia un gol o un difensore una posizione e contribuisce ad un gol subito, l’allenatore che colpe ha? Le responsabilità devono essere divise, solo così il sistema può essere cambiato. Invece con Gattuso che si attribuiva la gran parte delle colpe, hanno trovato terreno facile per il capro espiatorio”.
L’esempio da seguire
“La Juventus, quando è uscita dalla Champions, ha difeso, protetto Pirlo, perché questa fa una società di livello. I bianconeri, nonostante la burrasca del caso Suarez, sono rimasti compatti come società, la dirigenza non è andata ad incolpare un solo uomo – in questo caso Paratici – altrimenti avrebbe rischiato una situazione come a Napoli. Il club azzurro dovrebbe imparare dallo stile Juventus. L’errore in Italia è l’eccessiva critica, al minimo errore si spara sulla croce rossa”.
Settore giovanile assente
“Tra l’altro, altro grave errore, non si ha interesse nei settori giovanili, solo l’Atalanta e l’Empoli riescono a far esordire giovani. Quando andai ad Empoli a fare il provino eravamo in cinque e chi fece peggio fui proprio io. Gli altri fecero un provino eccezionale, ma alla fine presero me. A distanza di anni chiesi il perché al mister e mi rispose dicendomi che in me videro un giocatore di prospettiva. Pensiero che in Italia non esiste. Ad esempio, i giovani del Napoli hanno difficoltà nel calcare i campi di Serie A perché non c’è un progetto e mancano anche le strutture”.
Il modulo
“Modulo Napoli? La squadra è costruita per il 4-3-3, ma Gattuso ha optato per un altro tipo di scelta per poter far esprimere al meglio determinati giocatori. Se non dovessero arrivare risultati positivi, giusto che cambi e Rino ha dimostrato di essere già bravo nel farlo. La squadra può comunque giocare con qualsiasi modulo, Gattuso sta svolgendo un ottimo lavoro. Rapporto Insigne-Gattuso? Si sono supportati a vicenda. Nel momento di difficoltà, soprattutto mentalmente, Rino lo ha aiutato, e Insigne ha poi dimostrato di essere un campione vero anche grazie a Gattuso”.
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